E’ in arrivo la grande crisi. Quella vera

par Attilio Folliero
sabato 28 novembre 2009

Uno sguardo al crollo di Dubai da Caracas.

Chi pensa che la grande crisi sia già arrivata e magari da’ credito alle voci di coloro che gridano che ormai il peggio è passato, si sbaglia di grosso!

Oggi in USA è il giorno del ringraziamento ed è festa: tutte le banche, le borse e gli uffici finanziari sono chiusi. Domani, venerdì, molti faranno ponte in vista del sabato e della domenica. Quattro giorni di quasi totale chiusura delle attività finanziarie. Se non ci fosse stata questa festività, oggi avremmo assistito ad un grande tracollo di Wall Street o, per meglio dire, Wall Street si sta salvando dal tracollo solo perché è chiusa per festività! La storia si ripete. Corsi e ricorsi che ritornano. Lo schema della crisi odierna continua ad essere quello della crisi del 1929-1933.

In queste ore è arrivata la notizia bomba della crisi della Dubai World (famosa per la sua controllata Nakheel, quella che ha costruito in pieno golfo l’Isola delle Palme), la finanziaria di uno degli stati più ricchi del mondo, gli Emirati Arabi Uniti. La Dubai World ha chiesto ai suoi creditori una moratoria di sei mesi, ossia ha chiesto di sospendere i pagamenti dei debiti, perché ovviamente non è in grado di pagare. I creditor, in parole povere, non hanno molte alternative: accettare o dire addio a una parte consistente dei soldi prestati, che ammontano a circa 59 miliardi di dollari, che non sono degli spiccioli.

La crisi arriva in Paradiso!

Questa finanziaria degli Emirati Arabi Uniti è proprietaria di una parte delle azioni della London Stock Exchange LTD, la Borsa di Londra e di conseguenza anche della Borsa Italiana, fusasi con la prima. Non solo: i principali creditori della finanziaria (Royal Bank of Scotland, Barclays, Hsbc, Lloyds e Credit Suisse), quelli che rischiano di perdere i 59 miliardi di dollari che le hanno prestato, sono quotati appunto alla Borsa di Londra. Oggi, con la chiusura di Wall Street, la Borsa di Londra è stata punto di riferimento mondiale: se crolla, crollano pure le altre.

Le banche creditrici sono ovviamente tutte in forte discesa; fortunatamente il panico è stato arginato grazie ad un provvidenziale guasto tecnico che ha messo fuori uso la Borsa di Londra per varie ore. Solo questa festività forzata di alcune ore è riuscita a limitare il crollo.

Guasti tecnici provvidenziali e festività sono eventi che appaiono magicamente a salvare dai crolli; peccato che abbiano solo effetti momentanei. Il crollo sarà inevitabile.

Ricordiamo ancora che tra le principali banche creditrici di questa finanziaria araba ci sono HBOS e Royal Bank of Scotland, che all’indomani del crollo della Lehman Brothers furono segretamente salvate da un provvidenziale intervento della Banca d’Inghilterra che concedette loro prestiti segreti per 62 miliardi di sterline, un centinaio di miliardi di dollari! Il tutto per evitare il panico e il crollo generale del sistema. La notizia è stata rivelata proprio oggi da Swissinfo (1).

Parlavamo dei corsi e ricorsi storici e della crisi del 1929. Nel 1933 il nuovo presidente USA, Franklin Delano Roosevelt (in carica dal 4 marzo 1933 al 12 aprile 1945), subito dopo aver assunto l’incarico, nel bel mezzo della grande depressione, inventò una festività bancaria di 4 giorni, ossia per quel lasso di tempo le banche rimasero chiuse e i clienti non potettero prelevare i risparmi. Alla fine della provvidenziale lunga festività, quando le banche riaprirono, oltre 2000 continuarono a fare festa, ossia non aprirono mai più: erano fallite, e il provvidenziale intervento di Roosevelt è riuscito ad impedire che i clienti ritirassero i loro risparmi (2). Oggi siamo nella stessa situazione: banche e borse chiuse negli USA e l’annuncio dell’immenso crack proprio durante la lunga provvidenziale chiusura.

Se l’annuncio del default di Dubai fosse intervenuto con Wall Street aperta, qui si sarebbe diffuso il panico, che si sarebbe subito propagato a tutto il mondo, perchè Wall Street è la borsa di riferimento mondiale: crolla lei, crollano tutte le altre borse.

Pensare che l’annuncio del default della Dubai World nel giorno della chiusura di Wall Street sia solo semplice coincidenza è una cosa che ovviamente può credere solo chi crede a Babbo Natale e coloro che gridano alla fine della crisi.

La crisi non è passata, anzi: la vera crisi sta per arrivare, e arriverà perché al contrario di quanto hanno voluto farci credere, il vero motivo della crisi sta nella caduta del saggio di profitto delle imprese, ed analizzando i dati dell’economia USA del terzo trimestre (quello in cui c’è stato un lieve rialzo del PIL che ha fatto gridare alla fine della crisi) il saggio di profitto delle imprese continua a cadere.

Fonte: Attilio Folliero 

Note

(1) SwissInfo 

(2) Per approfondimenti sul tema dei provvedimenti di Roosevelt consiglio il blog “Informazione scorretta”. 


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