Divide et impera! La strategia del Governo ha dato i suoi frutti…

par Francesco Rossolini
giovedì 7 gennaio 2010

La dissennata strategia del Governo Berlusconi di dividere gli Italiani su questioni pretestuose per poter imperare senza ostacoli inizia a scricchiolare e soprattutto inizia a mostrare i gravissimi danni che tale strategia ha prodotto.
 
Basti ricordare la poderosa campagna di discredito dei dipendenti pubblici avviata dal Ministro Brunetta. In una situazione di grave crisi economica Brunetta non ha saputo far niente di meglio che trovare un capro espiatorio da sacrificare mediaticamente alle masse. Il pubblico impiego è stato immolato sull’altare privato di Berlusconi e dei suoi adepti. Brunetta ha poi attaccato gli intellettuali, furiosi con lui per un comportamento tanto sconsiderato, bollandoli come appartenenti ad una élite eversiva. Modalità peggiore per perseguire un giusto obiettivo, migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, non credo possa esistere.
 
La massa, purtroppo assopita per definizione di questi tempi, non ha saputo far niente di meglio che cadere nella trappola ed ecco trovata la soluzione alla crisi: un bel cartello con scritto fannullone per ogni dipendente pubblico. Purtroppo però nonostante i dipendenti pubblici siano stati messi alla gogna i conti pubblici sono peggiorati; che cosa bizzarra, è da non credere…!
 
Passiamo poi alla questione Scuola, Ricerca ed Università. I docenti Italiani, si badi i peggio pagati tra i Paesi più sviluppati, non sono stati neanche interpellati prima di avviare la riforma della Scuola. La riforma Gelmini è improntata unicamente sui tagli, infatti più che riforma dovrebbe essere chiamata “taglio Gelmini”. La reintroduzione del maestro unico, suona meglio prevalente però, ci catapulta trenta anni indietro nel processo educativo infantile mentre il taglio delle attività di laboratorio e soprattutto di preziosissime ore di italiano e di matematica, in molte scuole secondarie di secondo grado, ci catapulta direttamente nel Medio evo.
 
Anche qui la massa, ben indottrinata via etere, invece di indignarsi e di mobilitarsi per tutelare il più importante diritto dei propri figli, quello ad un’istruzione d’eccellenza, si è compiaciuta del colpo di sciabola inferto ai docenti. Che mossa intelligente!?
 
Gli USA hanno varato una riforma scolastica improntata sull’eccellenza, sul prolungamento dell’orario di lavoro e sull’introduzione di nuove discipline e di ulteriori ore di laboratorio, mentre l’Italia ha inferto il colpo di grazia alla già martoriata Istruzione pubblica. Gli Statunitensi hanno scelto Obama mentre noi abbiamo scelto il “pallido” Berlusconi, ed i risultati si vedono.
 
Onestamente il declino dell’Italia sembra più che meritato dato l’alto tasso di disinteresse e soprattutto di credulità del popolo Italiano. L’ignoranza è la peggiore delle malattie e l’Italia è un malato terminale.

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