Disordini e spari a Rosarno mentre la gente invoca l’aiuto della ’ndrangheta

par Sergio Bagnoli
venerdì 8 gennaio 2010

Il Ministro degli Interni Maroni, intanto, dai microfoni di Mediaset accusa il governo Prodi e la sinistra di aver creato diffuse situazioni di immigrazione irregolare.

Secondo giorno di gravi disordini tra le vie di Rosarno a seguito dell’agguato mafioso contro due immigrati, impiegati come schiavi nel lavoro nei campi della Piana di Gioia Tauro, avvenuto l’altra sera per mano, c’era da scommetterlo, di un commando della ’ndrangheta. Due lavoratori africani, un rifugiato politico del Togo ed un suo compagno munito di regolare permesso di soggiorno, sono stati feriti forse perché avevano timidamente osato chiedere condizioni di vita più umane.
 
Il fatto ha scatenato la rivolta di questi novelli “Spartachi” del terzo millennio che ieri hanno messo a ferro e fuoco la cittadina di Rosarno, ferendo alcuni italiani e rimanendo a loro volta feriti in duri scontri con le forze dell’ordine in tenuta anti- sommossa. Poi, dopo che l’ultima notte è trascorsa tranquilla, stamattina sono ripresi virulenti gli scontri nel corso dei quali una persona originaria del posto, da un terrazzo, ha addirittura sparato un colpo d’arma da fuoco, cosa non certo infrequente in una cittadina dove le armi, tra bocche da fuoco detenute legalmente od illegalmente, sono più numerose degli abitanti. L’uomo avrebbe sparato per salvare dal saccheggio la propria abitazione in cui poi comunque gruppi di extra-comunitari sono entrati distruggendo tutto.
 
Per quale motivo sia stata puntata dagli insorti proprio quell’abitazione non è dato sapere ma forse in merito sarebbe meglio approfondire le indagini. Gli stranieri, quasi tutti provenienti dall’Africa nera - ma tra di loro si sono visti anche qualche magrebino e qualche albanese - si sono poi diretti verso il Municipio, retto manco a dirlo da un Commissario prefettizio. I rosarnesi hanno a lungo inveito non solo contro i protestatari ma anche contro le forze dell’ordine ree, ai loro occhi, di non aver avuto il coraggio di sparare contro i “negri”. Poi con toni minacciosi hanno invocato l’aiuto della ‘ndrangheta, che qui è il vero Stato, per ripulire le strade della Calabria da questi “morti di fame di stranieri che ci rubano il lavoro e stuprano ed uccidono le nostre donne”. Il Governatore uscente della Calabria, Agazio Loiero del Partito Democratico, ha attribuito l’origine della rivolta al “particolare clima di intimidazione mafiosa e xenofoba che aleggia da tempo in Calabria”. In realtà la ’ndrangheta che, giova ricordarlo, è una delle più temibili mafie a livello planetario da anni sfrutta il lavoro di questi extra-comunitari, in parte clandestini in parte no, che tratta come schiavi sia nei campi del Tavoliere pugliese durante la stagione della raccolta dei pomodori sia nell’agro rosarnese, cioè a casa sua. Una parte dei miseri guadagni di questa gente, che vorrebbe invece spedirli in Africa per sostenere la famiglia lontana, viene poi loro confiscata dai mammasantissima a mo’ di tassa sulle persone fisiche.
 
Probabilmente i due africani feriti nell’agguato mafioso non intendevano cedere agli emissari della ‘ndrangheta parte del loro guadagno, rigorosamente in nero.
 
Stamattina il Ministro degli Interni Maroni, dai microfoni di Mediaset, ha accusato il governo Prodi e la sinistra di aver creato così tante diffuse situazioni di immigrazione irregolare e che, quindi, ormai l’unica ricetta sia quella di una lotta senza quartiere, estesa a tutt’Italia, nei confronti dei lavoratori stranieri. Se non ci fossero gli extra-comunitari, clandestini o meno che siano, in Italia non ci sarebbe il loro sfruttamento mafioso e quindi non sarebbero accaduti i fatti di Rosarno: questo in soldoni il ragionamento del Ministro Maroni. Proprio ieri a Reggio Calabria il Ministro in “camicia verde” aveva mostrato i muscoli contro la ‘ndrangheta salvo oggi invece difendere la “brava” gente di Rosarno contro i cattivoni stranieri. Un pizzico di schizofrenia o meglio una pigrizia mentale nel capire lo stato delle cose, utile in vista delle imminenti elezioni regionali?
 
Credits Foto: rossofajettu.blogspot.com

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