Disoccupazione UE, livelli più alti degli ultimi 10 anni
par Francesco Rossolini
martedì 2 giugno 2009
I Dati sulla disoccupazione nella UE sono allarmanti; si è giunti al 9,2% nel mese di Aprile e con buona probabilità si oltrepasserà la soglia del 10% prima che ci sia un cambiamento di tendenza ed un abbozzo di ripresa.
Nonostante sia innegabile che l’Europa abbia reagito discretamente alla Crisi Finanziaria iniziale, c’è ora il problema di una crisi che logora l’economia reale, quella che incide direttamente su milioni di famiglie che vedono erodersi i propri risparmi e si ritrovano o senza lavoro o prossimi alla perdita dello stesso.
Certamente molti degli Stati membri della UE dispongono di elementi di welfare state adeguati a fronteggiare la perdita del lavoro per i dipendenti assunti in maniera stabile, ma subentrano non pochi problemi per tutti quei lavoratori atipici o inquadrati come liberi professionisti pur essendo legati ad una specifica azienda, si pensi agli agenti di commercio, che oltre ad aver perso il lavoro non dispongono di alcun genere di sostegno.
La crisi del 2008, generata da molte storture finanziarie in essere da parecchi anni, dovrebbe essere l’esempio lampante che senza introdurre regole ferree e sistemi di monitoraggio efficaci dei mercati finanziari il mondo non può dirsi per nulla al riparo da altre “catastrofi” del genere.
Inoltre anche paesi iper liberisti, come gli USA, hanno imparato che il libero mercato lasciato a se stesso e sregolato porta alla deriva e che uno stato democratico moderno non può non disporre di un efficace sistema di ammortizzatori sociali.
La prospera UE si ritrova con una disoccupazione superiore al 9% e gli USA hanno da tempo superato soglia 10%. Questo è ciò che succede quando il capitalismo non viene frenato e corretto da un opportuno sistema di regole.