De Sica e il suo dominio da cinepanettone

par Nicola
martedì 29 dicembre 2009

E’ uscito oramai da una settimana il suo ultimo film, "Natale a Beverly Hills", con la regia di Neri Parenti, e Christian De Sica, oltre alle varie uscite per la promozione del suo ultimo "gioiellino", rilascia anche una coraggiosa intervista, quella al Corriere Della Sera , nella quale il celebre figlio d’arte gonfia un pò il petto riguardo il suo ultimo lavoro.

Oltre a elogiare il cast, bravissimi attori e ci mancherebbe secondo l’attore romano, Christian ha affermato con sicurezza che il suo cinepattone mantiene un intero sistema: "Mi rendo conto che è un po’ cafone dirlo. Però è un dato di fatto. A parte un paio di capolavori, il resto dei film raffinati fa incassi penosi. Le opere dei registi e degli attori premiati dalla critica non le va a vedere nessuno".
 
Affermazione che, purtroppo è vera da una parte, ma lasciata li fa quasi presupporre che sia il trash quello che va per la maggiore in Italia. Guardando gli incassi soltanto del suo film del 2009, vediamo che la cifra ammonta intorno ai 14 milioni di incassi (Ansa.it), un pò meno rispetto a quello del 2008, ma pur sempre efficace.
 
Questi dati lasciano comunque trapelare quello che è il gusto dello spettatore italiano medio, o quello di tante persone, numeri del genere fanno intendere che il prodotto confezionato dal celebre De Laurentiis, produttore, venga sempre apprezzato e che difficilmente possa deludere le aspettative. Rimane il beneficio del dubbio. Perchè incassano così tanto questi film?
 
 La celebre coppia "Boldi-De Sica" non esiste più, quella che aveva insistito su una comicità demenziale era riuscita a far affezionare molti fan, le storie non erano ripetitive e il cast rimaneva quasi sempre fedele, anno dopo anno, loro due erano intoccabili. Le cose da un paio di anni a questa parte sono cambiate.
 
De Sica non ha più una spalla fissa, in molti si sono alternati, Ghini sembra essere l’erede di Boldi ma non ha nulla per sostituirlo, non è propriamente un attore comico, forse lo sta diventando. Il resto del cast invece alterna vallette, presentatrici e riciclaggi vari che non lasciano un segno o un’identità a quello che è l’andazzo di questi film di Natale.
 
Se i film raffinati incassano poco si potrebbe pensare alla poca promozione che viene effettuata, al cast non sempre efficace, alle storie poco originali o comunque ripetitive in un Paese che vuole evidentemente "vivere" solo alcune sfumature della vita, o più probabilmente si mira a una fascia di pubblico che non è esigente come lo era un tempo.
 
Nell’era del peer 2 peer, nell’era di Internet che mette a disposizione qualsiasi prodotto artistico con una disarmante facilità, è scontato che film di un certo livello e diversi dallo standard annuale vengano visionati individualmente, grazie anche alla macchina cinematografica italiana che preferisce puntare su altro. A questo punto i conti tornano, forse si forse no, sta di fatto che questo dominio di cui si vanta tanto De Sica, è plausibile si, ma non per i meriti che lui pensa di avere, o almeno che aveva in tempi oramai lontani.
 

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