Brunetta si candida a fare il "doge" a... mezzo servizio

par Filippo Cusumano
giovedì 21 gennaio 2010

Abito a Venezia e ogni mattina, alle 8 e 10, incrocio l’attuale sindaco, Massimo Cacciari, sul battello che lo porta a Ca’ Farsetti, sede del comune. A Matrix, il ministro Brunetta ha detto che se venisse candidato e fosse eletto sindaco, starebbe a Venezia solo tre giorni alla settimana (il week-end e il lunedì).

Massimo Giannini, presente in studio, ha giustamente osservato che Venezia è una città complessa e con enormi problemi, che mal si presta ad essere gestita da un sindaco a mezzo servizio
 
"Saranno i veneziani a decidere se preferiscono avere un sindaco che sia anche ministro o no", ha tagliato corto Brunetta.
 
"Ma non pensa al conflitto di interessi? - lo ha incalzato il giornalista - Cosa farà tutte le volte che si parla di enti locali? Si alza e se ne va?"
 
Domanda legittima, ma che rischia di apparire ingenua in un Paese come il nostro in cui, come non si vergogna di dire il ministro, più dell’applicazione e il lavoro serio conta il motto "Mi manda Picone".
 
Ma io mi auguro che i miei concittadini la pensino come me.
 
Chiunque sia il sindaco, e qualunque sia il suo colore politico, ci serve una persona che si faccia trovare in Comune, occupandosi dei problemi della città con dedizione e concretezza.
 
Tutti i giorni della settimana.
 
Non sabato, domenica e lunedì, come nella commedia di Eduardo.
 
Aggiungo che considero un malcostume da estirpare quello dei doppi incarichi.
 
Da sempre sono il modo migliore per autorizzare qualcuno ad occuparsi male, contemporaneamente, di due cose diverse.
 

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