Berlusconi aggredito da uno psicolabile: "Non mi fermeranno!"

par Carla Atzeni
lunedì 14 dicembre 2009

E’ stata sicuramente una serata indimenticabile quella di ieri per il presidente Silvio Berlusconi: iniziata come la serata d’avvio del tesseramento al Popolo delle Libertà, verrà ricordata soprattutto come la serata dell’aggressione al premier.

Doveva essere una festa della libertà, iniziata con un comizio del premier in piazza San Babila a Milano. Un comizio in cui Silvio Berlusconi sottolineava i traguardi raggiunti nella lotta alla mafia, rimarcava la forza e la coesione della sua maggioranza, attaccava la RAI, annunciava la candidatura di Formigoni alla presidenza regionale della Lombardia e veniva contestato da alcune decine di persone che gridavano "Vergogna!" e " Chi non salta Berlusconi é...!".
 
L’occasione era l’inizio del tesseramento al Popolo della Libertà: "Pensavamo che una campagna di tesseramento non fosse necessaria perché chiunque vota per noi e ama la libertà è tesserato, ma siccome viviamo in un momento di disinformazione totale» ci abbiamo ripensato, commenta il premier, il primo tesserato del suo partito.
 
Alla fine del comizio il premier si avvicina, come di consueto, ai propri sostenitori per le strette di mano e gli autografi, quando all’improvviso avverte una forte botta al volto.
In un primo momento si pensa ad un pugno, poi si capisce che a colpire il premier è stata una statuetta, un souvenir rappresentante il Duomo di Milano.
 
Lui barcolla, e stordito, viene sorretto dalle guardie del corpo che lo conducono verso l’automobile. Con il volto sanguinante viene portato di corsa all’ospedale san Raffaele: gli esiti degli accertamenti hanno evidenziato una frattura del setto nasale, la rottura di alcuni denti e una ferita lacero-contusa al labbro inferiore che ha richiesto dei punti di sutura. La prognosi è di 20 giorni.
 
L’aggressore, identificato immediatamente, rimane immobile, pietrificato dopo il lancio; è stato subito preso e sottratto alla folla che lo voleva linciare. Si chiama Massimi Tartaglia, ha 42 anni e da 10 è in cura per problemi psichiatrici. " L’ho fatto perché lo odio" avrebbe detto agli agenti della DIGOS che lo interrogavano.
 
 
L’accusa è di lesioni personali aggravate dall’entità della persona colpita e dalla premeditazione: in tasca l’aggressore aveva un’altra statuetta e uno spray al peperoncino.
 
"In famiglia tutti votiamo PD, ma nessuno odia il premier Silvio Berlusconi. Massimo è uno psicolabile ma è un bravo ragazzo: è un volontario del WWF" ha detto il padre.
Intanto dall’ospedale il presidente del Consiglio tranquillizzava: "Sto bene ma sono amareggiato per questa campagna d’odio nei miei confronti. Questo è il frutto di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l’aspettavo... ma non mi fermeranno!". 
 
E all’amico giornalista Emilio Fede aggiunge: "Mi sento un miracolato: qualche centimetro più su e avrei perso l’occhio!".
 
Quasi unanimi i commenti dal mondo della politica: "Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del Presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà", commenta il Presidente Napolitano.
 
Stesso il tono di Fini: "Si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio"; mentre per Bossi si tratterebbe di un "atto di terrorismo".
 
Condannano il gesto anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e dell’ UDC, Pier Ferdinando Casini.
 
Mentre invece Di Pietro, prontamente ammonito da Fini e da La Russa, accusa: ""Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza. Io condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese".
 
Su Facebook proliferano i gruppi di commento all’aggressione. Alcuni sono a favore dell’assalto al premier: "Santo subito", "Sposami" indirizzati a Massimo Tartaglia, "E’ il giorno più bello della mia vita"...
Altri sono contrari: "Vergogna!", "Aggredito Berlusconi...condanniamo la violenza"...
 
 
 

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