Bankitalia: conti pubblici giù, persi 500mila posti

par vincenzo smaldore
sabato 17 ottobre 2009

Via Nazionale lancia l’allarme: i primi 9 mesi dell’anno in forte contrazione. Ne risente soprattutto il mercato del lavoro: 300mila precari hanno perso il posto, la cig continua a crescere e la domanda interna cala. Ancora giù il credito bancario

I conti pubblici sono in “forte peggioramento“, resta “alto l’allarme occupazione”, l’inflazione torna a salire e i segnali sui consumi “restano incerti”. E’ questo lo scenario disegnato oggi (15 ottobre) dal Bollettino economico della Banca d’Italia.

L’Istituto di Via Nazionale, analizzando l’andamento dei primi nove mesi dell’economia italiana, sottolinea che "lo stato dei conti pubblici è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate". Il gettito tributario, infatti, si è ridotto del 3,2%, "nonostante la forte crescita di alcune imposte sostitutive straordinarie". Inoltre, aggiunge, "sulle prospettive dei conti pubblici pesa l’incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all’intensità della ripresa ciclica". A calare, in settembre, è anche la produzione industriale, che scende del 2%. La tenuta rispetto ai mesi precedenti è dovuta ad un “rimbalzo”. Secondo il bollettino, infatti, il rialzo registrato ad agosto (+7%) è stato sostenuto "dal recupero di comparti in cui l’attività aveva toccato livelli particolarmente depressi nei mesi precedenti".

Le note più dolenti, però, restano quelle relative all’occupazione. Resta alto l’allarme. Nel secondo trimestre dell’anno, segnala Bankitalia, "la perdita è risultata di oltre mezzo milione di occupati rispetto a un anno prima, escludendo dal computo l’effetto delle iscrizioni all’anagrafe di lavoratori immigrati. A pagare maggiormente le spese della crisi sono stati i parasubordinati. E’ stata, infatti, “di circa 300mila unità la flessione dei lavoratori comunemente definiti come ’precari’, in maggioranza giovani".


Nel terzo trimestre, inoltre, "si è ancora intensificato il ricorso alla cassa integrazione guadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30% rispetto al trimestre precedente". Nel dettaglio, rispetto al secondo trimestre del 2008, la diminuzione dell’occupazione è stata di 378mila unità (-1,6%), come risultato di una riduzione più forte del numero degli occupati di nazionalità italiana (-562mila) e di un aumento dell’occupazione straniera (184.000). Quest’ultimo dato, tuttavia, avverte via Nazionale, riflette "esclusivamente il recepimento nei dati anagrafici della crescita della popolazione straniera residente (aumentata di 307.000 unità) e potrebbe riguardare pertanto lavoratori già in attività".

Il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro in Italia, tra l’altro, incide sulla domanda interna. Nel bollettino si legge: "Continuano a peggiorare gli indicatori relativi alle intenzioni di acquisto di beni durevoli e alle condizioni del mercato del lavoro". Inoltre, "pesa verosimilmente sulle decisioni di spesa delle famiglie il calo dell’occupazione, in atto dalla meta’ del 2008". Sebbene i consumi continuino a crescere, infatti, i segnali per il terzo trimestre restano incerti. Secondo quanto emerge dal bollettino economico, "si e’ interrotto il calo della spesa delle famiglie, che ha segnato un aumento dello 0,3 per cento sul periodo precedente (-1,8 su quello corrispondente del 2008). Il risultato riflette soprattutto il netto rialzo degli acquisti di beni durevoli (4,0 per cento sul periodo precedente), tornati a crescere per la prima volta dall’estate del 2007 sulla spinta delle agevolazioni alla rottamazione degli autoveicoli".

A contrarsi ancora, però, è la crescita del credito bancario, che relativamente al settore privato non finanziario "continua a risentire sia di una ridotta domanda di finanziamenti da parte delle imprese, a causa della difficile congiuntura economica, sia di un orientamento ancora restrittivo dei criteri di offerta, seppure con segnali di attenuazione". In agosto la crescita sui dodici mesi dei finanziamenti concessi dalle banche al settore privato non finanziario è scesa al 2,2 per cento. Un anno prima il credito cresceva a tassi molto più alti, del 10 per cento circa.

Infine, secondo Bankitalia, torna a salire l’inflazione, che dovrebbe attestarsi all’1,5% nel 2010. Il rialzo registrato a settembre "dovrebbe proseguire nel resto dell’anno e accentuarsi gradualmente nel corso del 2010, in linea con le attese per l’insieme dell’area dell’euro".


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