Affondata la truffa della Carbon Tax di Sarkozy

par Mazzetta
giovedì 31 dicembre 2009

Sarkozy aveva appena finito di farsi bello ed ecologista al vertice di Copenaghen con la versione francese della Carbon Tax, che il suo giochetto gli è scoppiato in mano. A mandarlo in mille pezzi è stata il Consiglio Costituzionale, che ha scoperto impietosamente le carte e cassato la legge, che sarebbe dovuta entrare in vigore il primo gennaio 2010.

Dice le corte che la legge scarica sui cittadini comuni l’onere della tassa e che il 93% delle emissioni industriali francesi ne sarebbero esentati secondo il testo di Sarkozy, un trattamento di favore in contrasto con la costituzione, ma anche con gli scopi ufficiali del provvedimento, che aumenterebbe il costo della vita per i cittadini senza alcun effetto sulle politiche industriali o dei trasporti, visto che le esenzioni toccano alla quasi totalità delle mille aziende più inquinanti di Francia.

Un brutta figura per Sarkozy, ma anche un bel buco nel bilancio, visto che ci si attendeva di spillare più di cento euro a testa ad ogni cittadino francese con un’imposta che il Consiglio ha definito: "ecologicamente inefficace e socialmente ingiusta", utile quindi solo ad aumentare l’ingiustizia e la differenza sociale e a infrangere il principio dell’uguaglianza nel pagare le imposte.

Sarkozy non è nuovo a spettacoli del genere e la cronaca conferma come il suo tentativo di accreditarsi tra i preoccupati per l’ambiente e addirittura tra quelli che agiscono, sia banale travestitismo. La solita ipocrisia che nasconde sotto la vernice "verde" la solita vicinanza e i soliti favoritismi alla grande industria e ai grandi inquinatori, la stessa ipocrisia che in Italia ha trasformato gli inceneritori in "termovalorizzatori" e che oggi propone il nucleare come toccasana contro il global warning.

Sarkozy si è detto comunque "determinato" a ripresentare la legge e a imporre quella che vorrebbe far passare per una "rivoluzione fiscale", anche se in Francia a queste parole sembra credere solo lui, neppure i giornali di destra lo seguono. Destra che comunque è contenta, perché la Carbon Tax per le imprese sostituiva "l’imposta professionale" in un gioco a somma zero, l’abolizione della quale non è stata toccata dal giudizio del Consiglio, che quindi ha indirettamente premiato i redditi da impresa detassandoli in parte fino a nuove correzioni governative..

Resta da notare e ricordare che anche la "Carbon Tax" è uno slogan che va riempito di senso, proprio Sarkozy si è incaricato di dimostrarci che sotto quello slogan ci si può infilare di tutto.


Leggi l'articolo completo e i commenti