2010 i propositi di un aspirante cittadino della Provincia di Napoli

par Marvin
lunedì 11 gennaio 2010

Caro 2010 sei arrivato da pochi giorni e come spesso accade, viene spontaneo fare dei buoni propositi affinché il nuovo anno possa diventare un anno significativo per me stesso e per la comunità in cui sono innestato.

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I problemi personali, sociali, civici sono sempre in agguato, pronti a sopraffarci, ma ho imparato che senza di essi non sapremmo cosa fare nella vita: essi danno senso alle nostre giornate, alle nostre lotte, alla nostra voglia interiore di lasciare una traccia profonda del nostro passaggio su questa terra.

Ho imparato che le lotte individuali non portano a nulla di veramente efficace, si può provare l’ebbrezza di apparire sui media, in tv, sui giornali, ma alla fine in mano non resta quasi nulla di concreto.

Descrivo brevemente quello che ho fatto in modo individuale, con il proposito di non farlo mai più.

Ho fatto delle denunce in Procura, perché volevo lottare contro l’Amministrazione Comunale, sia per problemi legati alla mobilità nel Centro Storico del mio paese, interessato da lavori di restyling, con i quali si è avuta la sparizione dell’unico parcheggio nei pressi della mia abitazione, e che di fatto mi nega la possibilità di ricevere persone non residenti in zona, in quanto è praticamente impossibile trovare un posto per parcheggiare l’auto, e sia per le gravi condizioni igienico-sanitarie dovute all’accumulo di rifiuti per diversi mesi davanti all’uscio della mia abitazione e in quasi tutte le strade del paese.

Questa condizione dei rifiuti in strada era condivisa da molti altri paesi, solo che per me ha assunto il sapore di beffa in quanto a governare il mio Comune, in quel periodo, era lo Stato attraverso suoi Rappresentanti, che non mettevano in atto nulla per alleviare i disagi dei cittadini, non mettevano mano alla costruzione di una o più piattaforme ecologiche, non integravano, né sostituivano le campane per la raccolta differenziata che si rompevano, e che comunque erano indubbiamente insufficienti.

Non avendo risposta, ho interessato il Presidente della Repubblica, che puntualmente mi faceva rispondere che erano questioni locali in cui lo Stato non poteva intervenire.

Allora ho interpellato la Corte Europea che molto gentilmente mi ha risposto che i problemi locali vanno risolti in ambito locale.

Queste esperienze estenuanti e faticose mi hanno fatto capire tante cose, ma una riflessione emerge su tutte:

per fare un bimbo basta un’ora di amore, per fare un uomo occorrono venti anni e forse più, per soffrire può bastare un minuto, mentre per prenderlo nel didietro a vita, basta nascere in Italia, ancora meglio se si nasce in Campania, meglio ancora se si nasce in provincia di Napoli, ma si ottiene il massimo se si nasce a Boscoreale.


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