Altarini

par angelo umana
giovedì 13 novembre 2014

La stampa ci raccontò nell’agosto 2010 che uomini molto vicini a Gianfranco Fini dichiaravano: “Siamo stati zitti finora per lealtà alla maggioranza, ma adesso potremmo dire le cose di cui parla la sinistra, con peso maggiore perché siamo dentro la coalizione!”.
 
Buono a sapersi, molto edificante e molto interessante; pur senza essere delle verginelle constatiamo che dei nostri rappresentanti al parlamento stanno lì ed agiscono “per lealtà alla maggioranza” più che per farsi portatori di interessi comuni dei cittadini – che comunque per via di una legge porcata non possono eleggerli nominativamente – e constatiamo pure che qualcosa detto dalla sinistra era anche giusto, ma non gli si poteva dar corda perché sennò si disubbidiva a direttive di “lealtà alla maggioranza”. Insomma, se ci sono cose non edificanti da sapere, vengono taciute purché la maggioranza stia in piedi e il posto sia salvo!

Questi uomini vicini a Fini e Fini stesso, o Granata o Bocchino, si atteggiarono poi, solo poi, a paladini della legalità o, peggio, a salvatori della patria. Ma… sparissero tutti, non abbiamo bisogno di loro, sono anzi loro ad aver bisogno di noi per continuare a sedere in sedie dorate; davvero non abbiamo – con una nuova legge elettorale – possibilità di portare in parlamento gente appena migliore, portatrice di interessi comuni dei cittadini?

Si brandirono l’un l’altro le armi, cioè le reciproche accuse di cui disponevano il presidente della Camera e quello, allora, del Consiglio, il matrimonio s’era rotto e vennero fuori gli altarini, comunque indubitabili attorno a persone che hanno inteso la politica come affare. “Il più pulito ha la rogna” e noi, italiani medi – 8° paese al mondo, progrediti, informati e competenti quasi in tutto … – come abbiamo potuto farci mettere nel sacco da gente così? Come possiamo dover chiamare “onorevole” personcine come – a mò di esempio ma la scelta è amplissima – Gasparri, La Russa, Cicchitto, Verdini, Stracquadanio, Bondi ecc. oppure militanti di lunga data della politica come gli inetti D’Alema, Veltroni, Fassino, Rutelli, Casini, Follini o addirittura la Daniela Garnero detta Santanché che, prima ostile al suo “datore di lavoro” (dava lavoro alla società pubblicitaria della signora) perché vede le donne “solo in posizione orizzontale”, poi ne divenne amica in cambio di un sottosegretariato, non si sa se in posizione verticale.

 

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