Zero Dark Thirty, la donna che uccise Osama Bin Laden

par soloparolesparse
martedì 29 gennaio 2013

Forse è quasi naturale che sia stata Kathryn Bigelow la prima ad occuparsi di raccontare il percorso che ha portato gli Stati Uniti all’uccisione di Osama Bin Laden, in fondo è il suo campo, il suo pane e Zero Dark Thirty è un film ben fatto, con tutte le sue cosine al posto giusto.

La vicenda parte col massimo della drammaticità possibile: schermo nero e audio delle voci dell’11 settembre, le telefonate che dal World Trade Center ferito raggiunsero soccorsi e familiari, telefonate che abbiamo sentito centinaia di volte e che lasciano sempre un groppo in gola.

Poi seguiamo la vicenda di uno degli agenti della CIA, una donna, Maya, impegnati nella lotta contro il terrorismo islamico, in particolare nella ricerca dei colpevoli di quella strage.

Il percorso ci porta dalla cattura dei pesci piccoli fino alla ricerca spasmodica di Osama Bin Laden, e si conclude con l’uccisione del capo dei capi di Al Queida.

L’espediente di raccontare tutto attraverso gli occhi e le emozioni di Maya, rese forti dalla buona interpretazione di Jessica Chastain, sono la buona scusa che permette di trasformare una ricostruzione storica in un ottimo thriller.

Se infatti non sapessimo che di storia vera si tratta potremmo tranquillamente pensare di esser in un romanzo di Ken Follett, perché la suspance, la tensione, l’azione, il ritmo che la Bigelow riesce a creare sono davvero ben dosati.

Se devo trovare una pecca a quello che rimane comunque un ottimo film è forse il voler buttare troppa carne al fuoco, cercando di analizzare il maggior numeri di aspetti possibile di una vicenda che ne racchiude mille altre.

Esempio. Buttare in mezzo il delirio delle torture ai prigionieri nelle carceri speciali americane, senza però approfondire la faccenda e chiarire come venne superata (e che fine fecero i responsabili) lascia un senso di incompiuto, come se su un tema così fondamentale non si fosse detto tutto quello che c’era da dire.
Ed un paio di altri temi fanno la stessa fine.

Il film però non ne risente nella sua interezza e racconta azione ed emozioni con tratto sicuro e firma evidente.


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