Yara avrebbe tentato di difendersi dal suo assassino

par Easy
mercoledì 16 marzo 2011

Il giallo - Tra i dettagli emersi dall’autopsia: tagli ai polsi non sono ferite da difesa. Yara probabilmente non è mai riuscita ad opporsi al suo assassino.

E' sempre più concreta l'ipotesi che Yara Gambirasio è stata prima colpita alla testa e al volto con un corpo contundente, che potrebbe essere una pietra ma non è certo, e poi forse tagliata, con più fendenti superficiali ai polsi, alla schiena nella zona lombare, alla parte bassa delle gambe, al collo. Tra i pochi particolari aggiunti ieri dal procuratore aggiunto Massimo Meroni a quanto già si sapeva, c'è infatti il dettaglio dei tagli ai polsi. "Non corrisponderebbero, da quanto so, a ferite ai polsi da difesa" ha dichiarato Meroni. Come se la ragazza non si fosse trovata, durante l'aggressione, faccia a faccia con il suo omicida e non avesse avuto tempo di alzare le mani verso di lui, per proteggersi, esponendo in modo spontaneo e naturale la parte interna dei polsi. No, quelli sui polsi secondo indiscrezioni, sono tagli più netti, ordinati rispetto alle ferite che potrebbe provocare una difesa convulsa di fronte ad un'azione d'impeto dell'assassino. E' un altro mistero, un giallo nel giallo. Yara prima tramortita e poi ferita con un'arma da taglio. Ma sappiamo anche che le ferite da taglio, forse praticate con un punteruolo, non sono affatto letali. Quindi perchè prima colpire la ragazzina, per farle perdere conoscenza, e poi tagliarla ma in modo non decisivo per il decesso? Qualcuno, forse, ha voluto infierire su Yara Gambirasio. L'ennesimo punto interrogativo. 


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