Xi Jinping porta 18 miliardi a Hollande, Obama un bel "how are you?" al Papa e a Renzi
par francesco latteri
venerdì 28 marzo 2014
È probabilmente sintetizzabile così il nuovo ordinamento mondiale di cui ci si ostina a non voler prendere atto. Tanto nell'opinione pubblica comune (soprattutto del nostro Paese), quanto nei media e, purtroppo, anche nei politici che avrebbero almeno il dovere, con tutti i soldi che prendono, di informarsi, rimangono ancorati schemi che sono invero a dir poco risalenti agli anni '70 se non prima. Basterebbe uno sguardo al calendario per capire che la realtà non è più quella, né può esserlo.
Paradossalmente, almeno all'estero, se n'è accorto addirittura uno dei grandi vecchi dinosauri della politica quale l'ex cancelliere Helmuth Schmidt, decisamente un progressista al confronto. Lui, da buon realpolitiker, è ben cosciente sia delle ragioni politico economiche e socioculturali di Putin, quanto, ancor più, della dipendenza dell'Europa - Germania 30% ed Italia 11% - in primis dalla Russia, dipendenza da intrecci economici e soprattutto dipendenza energetica.
Probabilmente era già a conoscenza delle derive guerrafondaie della Timoschenko venute a galla con le intercettazioni. Ma tant'è, la realtà di oggi è diversa. Non solo gli interessi comuni con la Russia sono molto forti, ma è ormai molto forte la presenza di un altro grande attore sulla scena mondiale, precisamente quello di cui, ancora negl'anni '70 in un noto film si citava: "La Cina è un gigante che dorme e lasciatela dormire, perché quando si risveglierà farà tremare il mondo".
L'incontro Xi Jinping - Hollande ne è la conferma e ne sono la tangibilità i ben 18 miliardi di euro (altro che i 10 promessi da Renzi agl'italiani!). Ma c'erano state delle avvisaglie significative, ad esempio in Africa, dove Muhammar Gheddafi - proprio grazie al sostegno della Cina - era assurto a Presidente della Conferenza panafricana, contro i voleri (e soprattutto gli interessi) degli americani, e per questo era stato assassinato ferocemente.
Altro esempio significativo anche se per molti aspetti paradossale e grottesco è quello della Sicilia, dove il maggior e più importante progetto di vero sviluppo dell'isola, l'hub di Enna che doveva essere il più grande del Mediterraneo, proprio per sfruttare l'ottima posizione di centralità, sarebbe stato finanziato per intero e realizzato in soli tre anni proprio dai cinesi. Ebbene gli americani l'hanno bloccato ed hanno dato per caparra ai siciliani i Muos, solitamente posizionati in zone desertiche a causa dell'elevatissimo gravame radioattivo, che difatti colpisce tutta l'isola con l'eccezione delle località site ai tre apici del triangolo insulare.
Insomma - con buona pace di qualche "iper localista separatista", che in qualche sogno drogato continua a farneticare di una Sicilia ennesimo Stato degli States - gli interessi della Sicilia e dell'Italia, ma anche quelli dell'Europa, non son più coincidenti con quelli americani. Viceversa, le sinergie con la Cina e con la Russia (con buona pace dei deliri guerrafondai delle intercettazioni della Timoschenko) sono ben più significative e promettenti di sviluppi e prospettive assai importanti, come lo dimostra la visita di Xi Jinping all'Eliseo. Comunque sia, Obama ha detto al Papa che se si troverà in difficoltà grave non esiterà a rivolgersi a lui: lo faccia subito, è il caso.