Wikileaks: i documenti sull’Italia. E Berlusconi ci ride su (aggiornato)

par Fabio Chiusi
lunedì 29 novembre 2010

16:00 – Intervengono anche Daniele Capezzone e Silvio Berlusconi. Il primo parla di uno «tragico spot alle dittature»:

L’irresponsabile Assange e svariati altri maoisti digitali forse neppure se ne rendono conto. Ma la loro opera è un tragico spot a favore delle dittature (che non corrono i “rischi” dell’informazione, del libero dibattito, del confronto con l’opinione pubblica) e contro le democrazie occidentali, che invece si fanno carico di questi necessari onori e oneri di un sistema liberale e aperto.

Il secondo, Berlusconi, che evidentemente ha finito di ridere, sostiene sia «tutto falso» e che c’è semmai da chiedersi «chi paghi le ragazze per mentire».

 

13:19 – La “guida minima ragionata” del Post.

12:54 – Juan Carlos De Martin su La Stampa:

Dopo un primo entusiasmo a favore di unatotale trasparenza, in realtà oggi si sta affermando la consapevolezza che l’apertura è sì un principio ordinatore essenziale a tutela di una democrazia sana, ma da temperare secondo l’etica della responsabilità, ovvero tenendo in conto le conseguenze della trasparenza. Se riusciremo a superare sia la resistenza degli apparati che preferiscono quasi costitutivamente l’opacità perché garantisce spazi di manovra, sia l’acritico entusiasmo della trasparenza assoluta, avremo capito meglio un aspetto essenziale della democrazia cogliendo allo stesso tempo i benefici della Rete.

11:58 – Forse sarebbe il caso i ministri italiani si mettano d’accordo. Davvero Assange è tanto stupido da pensare di «distruggere il mondo» armato solo di «gossip scadente»?

Allo stesso tempo, Frattini, minimizza: «I rapporti riservati degli ambasciatori non rappresentano la policy di un paese».

11:48 – Il sito del Tg1 tra l’appoggio alla visione “gossippara” di La Russa e il catastrofismo di Gianni Letta e Frattini:

Svelato dunque il piano di Julian Assange: «distruggere il mondo».

11:36 – Alessandro Gilioli su Piovono Rane prova a spiegare come mai gli italiani «in gran parte ridacchiano» proprio come Berlusconi:

Vent’anni fa un evento di questo tipo – la diplomazia del più importante alleato che sega così brutalmente un nostro premier – avrebbe scatenato il putiferio. Ma noi nel frattempo abbiamo avuto Fede e Minzolini, i cieli azzurri di cartone, Meno male che Silvio c’è, il predellino, le corna, Noemi, Ruby e la Macrì, il gesto del mitra con l’assassino Vladmir, il cucù alla Merkel, Previti e Dell’Utri, le leggi ad personam, l’editto bulgaro, il baciamano a Gheddafi e tutto il resto: quasi inevitabile che si faccia spallucce.

 

11:22 – Intervista del Corriere della Sera al ministro Ignazio La RussaQuesti i risultati:

E all’intervistatore, che afferma – più che chiedergli – che questi «gossip» testimonino che «l’immagine del presidente Berlusconi, all’estero, non è così positiva», risponde:

Non accetto questo tipo di lettura perché è di chi guarda le cose attraverso il buco della serratura. E trasuda provincialismo.

 

01:17 – Arturo di Corinto spiega come sia stato possibile trafugare i documenti:

[...] per capire quello che è accaduto e immaginare cosa accadrà in seguito, bisogna pensare che questa imponente fuga di notizie è il risultato di una miscela di fatti concomitanti, leggerezza, difese deboli, attori con pochi scrupoli pronti a sfruttare la situazione a proprio vantaggio.

 

00:39 – Il riassunto di Lettera43 dell’impatto della pubblicazione sulle relazioni tra USA ealtri paesi.

00:16 – Mentre fa il giro del mondo la frase di Frattini, secondo cui saremmo di fronte all’«undici settembre della diplomazia mondiale», in America il repubblicano Pete King va perfino oltre:

È peggio di un attacco fisico agli americani, peggio di un attacco militare.

23:34 – La reazione di Berlusconi secondo l’Ansa:

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo quanto si è appreso da fonti autorevoli, quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni diffuse dal sito di Wikileaks sull’Italia, si è fatto una risata.

23:23 – Der Spiegel:

Il Segretario di Stato [Hillary] Clinton chiede ai suoi ambasciatori a Mosca e Roma diinformarla se siano fondate le voci che il presidente italiano Silvio Berlusconi e Vladimir Putin abbiano legami d’affari privati oltre alla loro stretta amicizia - voci che entrambi hanno negato con veemenza.

22:45 – Massimo Razzi su Repubblica.it propone una analisi a caldo dell’evento:

La data del 28 novembre 2010 sarà ricordata come il giorno in cui tutto o quasi si spostò, si svolse, si evolse e venne raccontata su internet o, quantomeno, a partire da internet.

Pensate: in nessun giornale del mondo si è posta oggi l’annosa questione: “Lo diamo prima sulla carta o sul web?”. Tutti, da Der Spiegel al New York Times, al Pais, a Le Monde, hanno cominciato dal sito, proseguiranno sulla carta e andranno avanti utilizzando i due mezzi come un tutt’uno: un unico medium su piattaforme diverse fatto di approfondimento, di sintesi e attraversato da una serie di questioni qualitative e quantitative che possono davvero portarci a dire che qualcosa di profondamente innovativo è successo.

21:51 – Twitter Stats. Ecco il trend dell’hashtag #wikileaks nelle ultime 24 ore secondo Trendistic:

Alle 21 l’argomento riguardava il 2,19% dei tweets in tutto il mondo.
In Italia l’hashtah #cablegate è tra i trending topics di Twitter, insieme a #arcore e #nadia macrì.

 

Update: Non è strano, semplicemente uno username (Wikileaks) non può essere trending. Per cui Wikileaks «sta chiedendo» agli utenti di Twitter di usare #cablegate.

21:29 – Nei documenti diffusi da The Guardian c’è anche un incontro tra il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il ministro della Difesa statunitense Robert Gates in cui si discute la strategia militare in Afghanistan e si valutano i rischi di una guerra derivanti dalla proliferazione nucleare in Iran.

 

20:15 – The Guardian rivela un giudizio non proprio gentile sul premier del diplomatico statunitense Elizabeth Dibble:

Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi è stato «irresponsabile, inutile e inefficace come moderno leader europeo», secondo Elizabeth Dibble, incaricato d’affari americano a Roma. Un altro rapporto da ha registrato il punto di vista per cui Berlusconi sarebbe un leader «politicamente e fisicamente debole» la cui «propensione per tirare tardi la notte e festeggiare a tutto spiano (partying hard) significa che non riposi abbastanza».

 

20:05 – Qualche dettaglio ulteriore da El Pais:

Del Primo ministro italiano si descrivono le «feste selvagge» e si espone la profonda sfiducia che suscita a Washington.

 

19:58 – Nel pomeriggio era stata diffusa la copertina del numero di Der Spiegel, in uscita ufficialmente domani, con una ricognizione di alcuni dei temi contenuti nei documenti. C’è una foto di Berlusconi con la scritta: «Festini selvaggi».

 

 

19:50 – Le prime rivelazioni dai file di Wikileaks che stanno facendo tremare il mondo:

Una fedeltà interessante: I diplomatici statunitensi a Roma hanno annotato nel 2009 ciò che i loro contatti italiani hanno descritto come una relazione straordinariamente stretta tra Vladimir Putin, primo ministro russo, e Silvio Berlusconi, primo ministro italiano e magnate degli affari, inclusi “sontuosi regali”, contratti energetici vantaggiosi e un “umbratile” mediatore italiano che si esprime in lingua russa. Hanno scritto cheBerlusconi «sembra sempre più il portavoce di Putin» in Europa. I diplomatici hanno anche notato che mentre Putin gode della supremazia su ogni altro personaggio pubblico in Russia, lui è indebolito da una burocrazia difficile da amministrare, che spessoignora i suoi editti.

(Fonte: New York Times)


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