WikiLeaks pubblica online 400.000 Documenti riguardanti le Operazioni Militari USA in Iraq

par 0punto2
sabato 23 ottobre 2010

 

La possibile pubblicazione online da parte di WikiLeaks di una vasta mole di documenti riguardanti le operazioni militari USA in Iraq, si attendeva già alcuni giorni fa, ma il fatto era stato smentito dal responsabile del Wiki, Julian Assange.

La documentazione è stata stata infine messa online da WikiLeaks nelle scorse ore. Si tratta di circa 400.000 rapporti riservati, e così come era accaduto nel caso della pubblicazione dei documenti delle operazioni militari compiute in Afghanistan dal Pentagono e dai suoi alleati, molte fonti giornalistiche hanno realizzato ampi dossier sulla base delle informazioni contenute nel materiale loro inviato da WikiLeaks. Il Wiki avrebbe inviato il materiale già a inizio Ottobre.

La documentazione porta alla luce fatti e numeri impressionati. Dall’inizio della guerra in Iraq, fino alla fine del 2009, le vittime del conflitto sono state molto superiori rispetto ai dati divulgati in precedenza: 109.032 morti, di cui 66.081 civili. i documenti dettagliano come le autorità statunitensi abbiano omesso investigazioni su centinaia di abusi, torture, rapimenti, omicidi compiuti da soldati statunitensi e dalla polizia irachena. Azioni rimaste del tutto impunite. Più di 15.000 civili sono morti in “incidenti”  per i quali non sono state accertate le cause. Più dell’80% delle persone uccise ai checkpoint erano civili. I soldati hanno aperto il fuoco su 50 famiglie e almeno 30 bambini sono rimasti uccisi. Secondo quanto contenuto in alcuni documenti, alle truppe statunitensi è stato specificamente ordinato di non investigare su atti di tortura messi in atto dalla polizia irachena.

E’ possibile, anche se non ci sono prove in tal senso, che i rapporti siano venuti in possesso di WikiLeaks tramite la stessa fonte che aveva inviato al sito di Assange il materiale relativo alle operazioni in Afghanistan: il soldato Bradley Manning in forza alla Dia, l’intelligence dell’esercito americano, che è stato in seguito arrestato.

Il Dipartimento della Difesa americano ha risposto alla pubblicazione dei documenti con una nota ufficiale: “Deploriamo WikiLeaks, il quale spinge gli individui a violare la legge, pubblicando documenti riservati e condividendo informazioni segrete con il mondo, compresi i nostri nemici” scrivono le autorità americane “Rendendo note queste informazioni riservate, WikiLeaks continua a mettere in pericolo la vita delle nostre truppe, quella dei nostri alleati e degli afgani che hanno collaborato con noi. L’unico atto responsabile che può fare Wikileaks a questo punto è quello di restituire il materiale rubato e toglierlo dal sito”.

Ecco di seguito i principali dossier disponibili in Rete:

The Guardian: Iraq War Logs

The New York Times: The War Logs

Der Spiegel: Die Irak-Protokolle

Al Jazeera: The Secret Iraq Files

The Bureau of Investigative Journalism: Iraq War Logs

Motori di ricerca per esplorare la documentazione:

Diary dig

Owni.fr


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