W Brunetta, anzi W... mille Brunetta!

par roccob
giovedì 24 settembre 2009

A prescindere dai suoi lumi cattedratici, dalla fede politica e dallo scoppiettante modo di relazionarsi, ritengo che l’azione avviata dal ministro Brunetta, mirante a stanare, denunciare, perseguire e debellare i diffusi casi di “imboscamento” e ogni plateale situazione di “fannulloneria” presenti in seno ai dipendenti della pubblica amministrazione, meriti di essere sostanzialmente condivisa.

Sia chiaro, niente qualunquismo, i lavoratori che compiono il loro dovere, e anche di più, rappresentano sicuramente la maggioranza; però, è assolutamente inaccettabile che taluni – purtroppo numerosi – continuino in eterno a menare il can per l’aia con l’inefficienza, il menefreghismo, l’infedeltà ai regolamenti stabiliti da enti e uffici.
 
Tanto per citare esempi evidenti delle cose che non vanno in questo senso, si riscontrano, nel campo dell’istruzione, nelle figure dei collaboratori scolastici (già denominati bidelli) che sono 150.000 circa e, riguardo alle istituzioni in genere, in quelle dei commessi o ausiliari. In totale, si perviene ad oltre 300.000 collaboratori, che, calcolando un costo retributivo lordo annuo pro - capite di 20.000 euro, significano 6 miliardi a carico dell’Erario.
 
Orbene, questo personale, salvo sparute eccezioni e quindi nella quasi totalità, ha pochissimo o addirittura niente da fare: 300.000 addetti in tali condizioni? 6 miliardi d’euro? Scherziamo?
 
Volenti o non volenti, entusiasti o riluttanti gli interessati, occorre che, in modo o nell’altro, l’orario di lavoro dei predetti sia riempito, che alla loro presenza a libro paga corrisponda un rendimento decente. Al caso, s’inventino di sana pianta delle mansioni utili da far espletare.
 
Ma si è appena ad un aspetto del vastissimo problema da risolvere nell’universo della pubblica amministrazione, dell’enorme emorragia di spese attualmente inutili o quasi.
 
Perciò, Signor Ministro, insista: attingendo a collaboratori esperti e capaci, già in servizio e quindi senza costi aggiuntivi, costituisca, in tutto il Paese, veri e propri battaglioni di… Brunetta, con la missione di arare il terreno da cima a fondo, da destra a sinistra, per uno o due anni, coinvolgendo innanzitutto i dirigenti, i capi, i responsabili ad ogni livello e “imponendo” loro di dare il miglior esempio al restante personale.
 
Basta con situazioni come quella di un contadino, amico dello scrivente, il quale, vicino ai settanta, pensionato ma tuttora in attività per 15 – 16 ore al giorno, forte come un bue e in ottima salute, ha confidato che la sua fortuna – dopo i durissimi anni della fanciullezza e giovinezza sui campi e i lunghi periodi d’emigrazione in Francia e Svizzera – è stata quella di aver fatto per 28 anni il bidello (sveglia alle 4, tre ore di lavoro da contadino, 5-6 ore di servizio, o meglio riposo, a scuola, poi, dalle quindici, altre ore a coltivare la terra o a svolgere attività varie).
 
Con l’aggiunta, di poter usufruire adesso, grazie al posto di bidello, di una dignitosa pensione che, sulla base dei soli contributi agricoli, non avrebbe potuto nemmeno sognarsi.


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