W.A.S.P., al G8 il mondo parla italiano
par Bernardo Aiello
giovedì 9 luglio 2009
Wasp è l’acronimo di White Anglo-Saxon Protestant, ossia Bianco Anglo-Sassone Protestante; sono wasp i quotidiani The New York Times e The Guardian, statunitense il primo ed inglese il secondo. Secondo il primo il Presidente Obama avrebbe dovuto prendere saldamente nelle mani la gestione del G8 Aquila 2009 contro le pretese italiane di leadership; per il secondo finiremo a breve esclusi dai G8 e sostituiti dagli spagnoli (in fondo sono latinos come noi, ci somigliano e poi abbiamo in comune Seneca, Miguel Bosé ed altro ancora).
L’aneddoto che meglio descrive un wasp è quello dell’inglese nell’India coloniale che era solito tirarsi su i risvolti dei pantaloni quando il Tamigi esondava; fatica del tutto inutile perché giammai l’ondata di piena del Tamigi avrebbe raggiunto il sub-continente indiano.
Purtroppo per loro stavolta hanno preso una cantonata colossale: oggi il mondo non parla inglese, ma piuttosto italiano e, perché no, tedesco.
Parla italiano per bocca del Ministro Tremonti, il vero ispiratore dell’agenda dei lavori di G8 Aquila 2009; parla italiano per bocca del Governatore Draghi, che dice senza mezzi termini “senza etica non andiamo da nessuna parte”; parla italiano per bocca di un Presidente della Repubblica da applausi; ed anche per bocca di un premier padrone della situazione malgrado non ancora del tutto ripreso dalle sue disavventure gossippare.
Ma ancor più il mondo parla tedesco.
Parla tedesco per bocca di un Cancelliere in grado di guardare con serena indifferenza le contorsioni di tanti altri dinanzi alla crisi dei derivati e di dire che l’economia tedesca ne uscirà alla grande per il semplice motivo che ha i conti in ordine e, alla fine, questo solo conterà; parla tedesco per bocca del Successore di Pietro che è riuscito a spiazzare tutti con la sua enciclica Caritas in veritate.
Certamente non si è ancora realizzata l’importanza dell’enciclica sociale (per la sua vastità, ma anche perché l’edizione integrale tarda a giungere); forse non è il G8 Aquila 2009 l’evento più importante di questi giorni, ma proprio la Caritas in veritate, che potrebbe costituire un punto di riferimento essenziale per le generazioni future. Andrebbe studiata subito nelle scuole.
Ed i contestatori violenti, che accompagnavano tutti i G8 ?
All’inizio i G8 furono il modo in cui i potenti della Terra si ritrovavano a parlare fra di loro; poi apparvero i contestatori, che volevano affermare il loro pensiero in ogni modo, anche in quello ripugnante della violenza; Aquila 2009 è, forse, per la prima volta un G8 di tutti, sotto lo sguardo attento e rigoroso della Pubblica Opinione Globale. I contestatori violenti sono spariti, ma le loro idee hanno fatto strada e sono diventate le idee di tutti al G8 Aquila 2009 (e ciò anche, sia detto per inciso, grazie alla provvidenziale benefica sostituzione di George W. Bush con Barack Obama). Ed i wasp si trovano a disagio in un mondo dove è evidentemente inutile tirarsi su i risvolti dei pantaloni quando il Tamigi esonda.