Volevo chiedere un’informazione...

par danodeivalori
giovedì 13 novembre 2008

In Italia c’è una tendenza naturale e generalizzata a sottovalutare il ruolo che gioca “l’informazione” nel prendere forma delle idee delle persone. (...) Possono essere utilizzate liberamente tecniche di abbindolamento, subliminare note a chiunque abbia qualche cognizione di base di marketing e comunicazione per “comunicare l’azione di Governo” senza che nessuno dica niente. Gestualità circensi di molti politici e giornalisti che “per spiegare meglio” portano inconsciamente la mente nella sfera del sesso... Parole “sbagliate” non casualmente... Basti vedere il successo di www.agoravox.it, il sito francese di e-citizen da poco sbarcato anche in Italia, che in quattro anni è diventato in Francia la seconda fonte di informazione via web dopo il portale de Le Figarò...
In Italia c’è una tendenza naturale e generalizzata a sottovalutare il ruolo che gioca “l’informazione” nel prendere forma delle idee delle persone. Il rischio che la comodità intrinseca nel “dare un’occhiata al giornale” o nell’accendere la televisione per lasciarsi informare dagli informatori di professione vinca sull’importanza della buona informazione, nella società indifferente della pigrizia e della superficialità qualunquista, è alto. Eccessivamente alto. Soprattutto in un paese dove mancano almeno una legge che regolamenti l’armonizzazione del conflitto d’interessi tra pubblico e privato ed un’altra che regolamenti i rapporti tra politica e mafia. L’Italia di Berlusconi, dove i giornalisti devono portare i saluti del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ai direttori dei loro giornali. Ora qui, tutto può succedere. Possono essere utilizzate liberamente tecniche di abbindolamento, subliminare note a chiunque abbia qualche cognizione di base di marketing e comunicazione per “comunicare l’azione di Governo” senza che nessuno dica un cazzo. Gestualità circensi di molti politici e giornalisti che “per spiegare meglio” portano inconsciamente la mente nella sfera del sesso, ma non se ne accorge nessuno…qua, nessuno ha visto o sentito niente…messaggi che fondano la loro capacità di comunicazione e di estrapolare consensi, sul condizionamento di chi li riceve. Parole “sbagliate” non casualmente, intonazioni intenzionalmente studiate per “far capire o no” quello che si sta dicendo a seconda di quello che si deve dire, gente sbattuta in prima pagina a cui poi si chiede scusa, in caso di errore, in dieci righe dell’ultima. E parole “giuste”, che altrettanto non casualmente vengono scelte e posizionate in un discorso per le sfere parallele a cui si rifanno, formando così una rete entro cui viene delimitato lo sguardo di chi ascolta. << Quando una volta ho affermato: “l’essere, che può essere compreso, è linguaggio” - diceva il filosofo Hans Georg-Gadamer – non si trattava di una tesi metafisica, ma di una tesi che descriveva dal punto di vista del comprendere l’illimitata ampiezza dello sguardo.>>
 
Proprio perché il linguaggio è di tutti i parlanti e nessuno può dare o togliere voce a qualcuno è importante esprimersi, spiegare e difendere le proprie idee e soprattutto far sentire la propria voce!
 
Gli spazi come questo blog e tanti altri, i numerosi siti di giornalismo partecipativo che stanno prendendo piede, i forum di molte associazioni politiche e indipendenti…lo stesso forum dell’Italia dei Valori…è questo il nostro spazio, lo spazio della gente.
 
Basta vedere il successo di www.agoravox.it , il sito francese di e-citizen da poco sbarcato anche in Italia, che in quattro anni è diventato in Francia la seconda fonte di informazione via web dopo il portale de Le Figarò. Oppure, niente male anche www.reset.it . Questi luoghi spesso non sono soggetti a censure, non rispondono a nessuno se non direttamente alle leggi vigenti, non hanno linee editoriali legate ad interessi particolari se non a quello di un’informazione libera, indipendente e soprattutto autonoma. In questi luoghi possiamo sapere “cosa pensano gli italiani”ma anche e soprattutto dirlo e farlo sapere.

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