Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza

par Redazione
venerdì 15 aprile 2011

Vittorio Arrigoni è stato ucciso, impiccato. Vik è stato ucciso a Gaza City, la città da cui, negli ultimi tre anni, ha continuato a scrivere e raccontare quanto succedeva in quella Striscia martoriata da un’interminabile lotta.

A rapirlo sarebbe stato un gruppo salafita vicino ad Al Qaeda. Nel video circolato ieri in rete nel quale Vittorio viene mostrato tenuto per i capelli, legato con le mani dietro la schiena, bendato con del nastro adesivo e con evidenti segni di percosse sul viso insanguinato. L’ultimatum dato annunciava che Vittorio sarebbe giustiziato alle 16 di oggi pomeriggio, ora italiana, 30 ore dopo esser stato rapito, a meno che Hamas non avesse liberato tutti i prigionieri salafiti incarcerati nelle carceri palestinesi.

L’ultimatum non è stato rispettato e intorno alle 3 di questa notte (ora italiana) è arrivata la terribile notizia. Vittorio sarebbe stato ucciso alcune ore prima dell’irruzione delle Forze speciali d’Hamas gli Ezzedin Al-Qassam che ha portato all’arresto di due salafiti.

L’assurdità di questa azione ci lascia esterrefatti, oltre che profondamente scossi. Vittorio non ha infatti alcun legame con il governo dell’Autorità Nazionale Palestinese, con il quale è stato più volte in aspro conflitto, ed in particolar modo con il partito di maggioranza, Hamas appunto, che Arrigoni non ha mai risparmiato nei suoi articoli di denuncia.

Vittorio Arrigoni, “Vik” per gli amici e per quanti leggono i suoi articoli, è un giornalista, blogger e pacifista italiano di 36 anni. Collabora regolarmente al “Manifesto” e “Peacereporter” ma ha scritto pezzi anche per noi di AgoraVox Italia e cura quotidianamente un blog seguitissimo, Guerrilla Blog.

Vittorio Arrigoni era stato rapito ieri nella Striscia di Gaza dove vive e lavora ormai da 3 anni, dove rischia la vita ogni giorno per raccontare quello che nessun altro racconta. Perché Vittorio è l’unico giornalista italiano che scrive direttamente da Gaza City, mentre tutti i suoi colleghi risiedono agevolmente a Tel Aviv o Gerusalemme. A differenza loro, Vik non ha come fonti i comunicati stampa israeliani. Le fonti per i suoi pezzi sono fonti dirette. Nessuno conosce meglio di lui la popolazione di Gaza City, della quale è diventato a tutti gli effetti un membro energico e appassionato.

Ma soprattutto, Vittorio Arrigoni è un infaticabile attivista per i diritti umani, un pacifista convinto, il cui motto, “restiamo umani”, è divenuto celebre nei movimenti contro tutte le guerre, in Italia come all’estero. Vittorio, che si è sempre battuto con forza contro ogni violenza, sta subendo ora una violenza terribile. La più terribile delle violenze. Resta da capire perché i sequestratori l’abbiano ucciso prima dello scadere dell’ultimatum.

Scriviamo queste righe con la morte nel cuore, Vittorio era uno dei nostri autori, abbiamo pubblicato i suoi articoli, i suoi video. Il suo blog Guerrilla Radio resterà per sempre una straordinaria documentazione.

AgoraVox Italia oggi sarà listata a lutto nel rispetto della memoria di Vik. Vittorio e il suo impegno, sono un esempio di narrazione che non si interrompe quando la notizia di prima pagina viene sostituita da un’altra. Vittorio, oggi, è ricordato solo per i suoi articoli durante l’Operazione Piombo fuso, invece la memoria di Vik andrebbe onorata citando tutti i suoi post che compongono quella narrazione costante da Gaza che nessun altro ha osato fare.

Vittorio ha continuato a scrivere quando le telecamere puntavano altrove, quando nelle redazioni dei giornali, nessuno si curava più di quei coloni, scriveva per ricordarci che se i media guardano da un’altra parte questo non vuol dire che le bombe non piovano più.

Consacraimo questo giorno per onorare la sua memoria e vogliamo ricordarlo così, con il suo basco, il suo orecchino, la sua pipa. Vogliamo ricordarlo con il volto sorridente e combattivo.


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