Vittoria? Forse, se si fanno elezioni politiche...

par Pere Duchesne
mercoledì 1 giugno 2011

Il centrosinistra ha vinto a Milano e Napoli, ma non sarei così sicuro che ci sia tanto da esultare: primo perché le elezioni amministrative a mezzo di una legislatura sono quasi sempre contro la coalizione che governa (tanto per fare un esempio, ricordate il signor D’Alema?), secondo per le figure dei principali vincitori, candidati contro le indicazioni del PD (il signor Bersani quando esulta, ricorda questo particolare?). Il signor Pisapia, tipico esponente dell’alta borghesia che ha fatto il rivoluzionario, almeno a parole, ha due difetti: è un avvocato, e gli avvocati fanno quasi sempre danni quando amministrano, ed è avvocato di Carlo De Benedetti, per cui non vorrei passare dalla padella del Berlusconi alla brace del Berluschino. Il signor De Magistris, oltre ad essere un magistrato e quindi ancora meno adatto ad amministrare degli avvocati, è una figura per ora così ambigua da lasciare perplessi, in una realtà come quella di Napoli, del tutto atipica e non esportabile. Spero però che, soprattutto a Milano, qualcosa cambi (a Napoli è impensabile qualsiasi cambiamento), anche se già vedo agitarsi e sgomitare le variegate componenti che hanno sostenuto Pisapia, sempre abili a ostacolare l’eletto di turno.

L’onda lunga della sinistra, che così sembra esaltare tanta gente, è per ora solo un’onda corta della destra, perché purtroppo in realtà nulla cambia per ora: il vero problema è che, posto bene o male un alt alla destra, si facciano le elezioni politiche, con una legge elettorale decente che dia alla gente un minimo di possibiltà di scelta. Questo dovrebbe chiedere a gran voce la sinistra, e dare la priorità a questa richiesta se si vuole finalmente cambiare: ma ho il sospetto che le elezioni si vogliono solo a parole, e che la legge elettorale attuale non sia affatto sgradita ai partiti maggiori, PD incluso, e che il centrosinistra (quale poi?) preferisca altri due anni di inazione piuttosto che rischiare di governare. Non importa se la gente normale è alle corde, se i problemi di vita sono sempre più pressanti, se la spaccatura nel paese fra le varie caste (i protetti) e precari, pensionati, giovani e cinquantenni disoccupati (i non protetti) si allarga sempre più, importa invece conservare gli equilibri politici, le poltrone e con esse i privilegi.

Signori e padroni del centrosinistra, vassalli e valvassini, piantatela di chiaccherare a vuoto, di passare le ore e le giornate in televisione, smettete di mettervi allo stesso livello della gran quantità di cialtroni che riempiono la coalizione di destra, e chiedete le elezioni, chiedete di governare, se ne siete capaci, e se siete meno cialtroni degli altri. O ci resta solo da sperare nella Lega che tolga il sostegno a Berlusconi?


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