Vi svelo la vera strategia di Berlusconi e perché ha vinto

par Gianfranco Fauci
giovedì 28 novembre 2013

La strategia in casa centrodestra è chiara, Alfano non ha tradito il cavaliere, non lo farebbe mai, ingenui a crederlo, ha solo fatto quello che gli è stato detto di fare, ha eseguito diligentemente il compito assegnatogli.

Con il pretesto della decadenza i due hanno fatto finta di litigare, simulato la rottura, così i loro seguaci, si è trattata di una geniale farsa ideata dal cavaliere per poter passare all'opposizione senza dover far cadere il governo Letta, cosa che avrebbe leso in modo significativo il consenso elettorale. Così Alfano e i suoi sostenitori hanno potuto fungere da stampella ad un governo che era già morto senza che nessuno se ne fosse accorto.

Il cavaliere ora è finalmente legittimato a picconare da fuori criticando e contestando ogni manovra economico finanziaria, non votando o votando contrario in parlamento, fungendo da paladino contro le tasse e contro il governo del non fare, strategia che assicura sempre una sbarcata di voti. Il gioco è chiaro. I due in quelle tre ore, in segreto a palazzo Grazioli, hanno deciso che uno avrebbe preso i voti di chi non voleva in alcun modo che il governo cadesse e l'altro avrebbe calamitato i voti di coloro che, questo governo, lo criticavano aspramente. Inoltre, il centrodestra con lo stesso giochino sarebbe andato oltre al limite\opportunità che la presenza di Silvio Berlusconi incorpora, attraendo sia i voti di chi lo ama e allo stesso tempo anche quelli, sempre di più, di chi lo odia. In un popolo fondamentalmente in maggioranza di centrodestra, perché essere costretti a votare Grillo o Renzi, se sia governo che opposizione sono già compresi nel ricco menù della casa.

Chapeau. Non c'è niente da fare, mentre tutti erano troppo impegnati a farlo fuori cantando vittoria per averlo eliminato dal senato, mentre il Pd si castrava in lotte intestine come solo lui sa fare, il cavaliere metteva a punto la più astuta strategia dell'ultimo secolo che lo porterà nuovamente a muovere i fili della politica italiana per molto tempo ancora, i sondaggi della coalizione stanno già a significarlo.

Possiamo amarlo e possiamo odiarlo, ma bisogna riconoscere che nessuno come lui sa leggere nelle pieghe delle cose, sopra le cose, dentro le cose di casa nostra. A questo punto dobbiamo solo sperare che vista la veneranda età la finisca di fare prevalentemente i propri interessi e metta, una volta per tutte, la sua enorme genialità a disposizione del bene pubblico e della collettività.


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