Vento di rivolta a Zagabria. Breve report dalla Croazia

par Marco Barone
lunedì 7 marzo 2011

Cielo cupo ma anche misterioso quello che accoglie l'alba di Zagabria.
 
Respiri profumo di Arabia, percorri le vie calde ed accoglienti del centro di tal metropoli dell'est non Europa, già perché dovete sapere che la Croazia, quella del popolo genuino, rifiuta di entrar nel sistema del Capitale Europa.
 
Ed ecco che cosi all'improvviso vieni travolto dal vento di rivolta di Zagabria.
Tante persone, un corteo libero e spontaneo, senza testa e coda, con bambini, anziani e cittadinanza pura, percorrendo le vie della metropoli, in tal domenica di marzo, apparentemente assopita, ecco che il grido dell'indiano oppresso dal potere americano, sveglia gli animi dormienti, imprigionati tra le mura delle case colorate croate.
 
La polizia è lontana dal corteo, che scorre e scorre liberamente per le vie della città. Ma in verità la scovi celata presso i palazzi del potere, dietro l'angolo del muro che circonda la voce della protesta. Tale rivolta, segue le manifestazioni di protesta contro il governo del premier Jadranka Kosor.
 
Vi sono stati nei giorni scorsi anche violenti scontri fra dimostranti e polizia.
Ma oggi il vento di rivolta domenicale, era caratterizzato dal grido della continuita¨.
Non esiste domenica contro il potere.
 
Ecco che allora decidi di salir sulle alture della metropoli. 
Colori raggianti, con leggeri e non invasivi tocchi di campana, nel silenzio del tramonto croato, accompagnano le voci della protesta, che giungono innanzi al poeta immortale Matos. Tali voci scuotono la immobilità apparente del potere vigente.
 
E' un mondo in rivolta.
Si respira aria diversa, di attesa, di cambiamento.
La Croazia è vicina.

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