Venezia – In Piazza S. Marco la Fenice trionfa con Juraj Valcjua

par marina bontempelli
martedì 25 luglio 2023

Venezia è certamente un brand vincente, ma in occasione del concerto in Piazza S. Marco i veri protagonisti sono stati Beethoven e l’Orchestra del Teatro La Fenice diretta dal maestro Juraj ValÄuha.

Cornice sensazionale, la piazza, e serata baciata da un clima ideale che ha permesso di godere a pieno della musica e di sfoggiare abiti da sera senza sudare né soffrire il freddo. Tantissimi gli spettatori, tra volti familiari per noi veneziani, nonché foresti e celebrità, tutti abbiamo assistito al calare della sera accompagnati dalle note sublimi della Nona Sinfonia di Beethoven.

Piazza S. Marco già si rese scenario naturale per la prima volta nel lontano 1928 con Cavalleria Rusticana e Pagliacci, successivamente per eventi di musica pop e per grandi spettacoli di danza fino alla scorsa estate che ha visto Fabio Luisi dirigere l’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice nei Carmina Burana di Carl Orff.

Quest’anno, l’8 luglio, Orchestra, Coro e solisti hanno eseguito l’ultima sinfonia di Ludvig van Beethoven, la celeberrima Nona paragonata non a torto alla risplendente cupola di un tempio possente proprio ammirando dal palco la millenaria Basilica dalle cupole dorate: una grande suggestione per coloro che sono chiamati ad interpretare una delle più alte creazioni musicali di tutti i tempi.

Sul podio, il prestigioso maestro Juraj ValÄuha ha infuso all’Orchestra del Teatro La Fenice una straordinaria energia e tempi brillanti. Anche il Coro del Teatro preparato dal M° Alfonso Caiani ha donato un’eccellente prova nel solenne momento in cui le voci umane si impongono dominanti nel fulgido inno schilleriano all’umana fraternità.

Quartetto di gran classe per quanto riguarda i solisti: il soprano Federica Lombardi, il mezzosoprano Veronica Simeoni, il tenore Michael Schade e del basso Mark S. Doss.

La diretta per RAI 5 ha ampliato ancor più il numero di coloro che hanno potuto assistere al memorabile concerto.

Applausi appassionati, da parte dei meno preparati anche tra un movimento e l’altro a testimoniare, comunque, un ingenuo coinvolgimento all’apoteosi del sinfonismo beethoveniano.

Successo indimenticabile.


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