Varallo Sesia. Col sindaco leghista si torna al Medioevo

par Bruno Carchedi
lunedì 9 gennaio 2012

All'ingresso di Varallo Sesia, provincia di Vercelli, Piemonte, sono installati già da tempo numerosi cartelloni che vietano - o, meglio, pretenderebbero di vietare - l'accesso alla città a donne velate, a venditori ambulanti e a mendicanti. Dico pretenderebbero perché non c'è nessuna legge che vieti l'ingresso di queste categorie di cittadini in qualsivoglia città del nostro paese. Analoghi cartelli, anche se in formato più piccolo, sono presenti all'interno della città, a conferma del degrado di stampo medioevale raggiunto della giunta cittadina. Non c'è niente di legale in questi cartelli, dato che il loro contenuto è chiaramente anticostituzionale, ma l'effetto di minaccia e quindi di intimidazione nei confronti delle musulmane osservanti, degli ambulanti stranieri e dei poveri è assicurato.

Sindaco di Varallo è il parlamentare leghista (e ti pareva!) ragionier Gianluca Buonanno, già noto alle cronache dell'Italia minore per la storica frase: "La padania esiste. La prova è il grana padano", ciò che gli ha procurato lazzi e sberleffi di massa a livello europeo e la collocazione permanente in testa alla graduatoria del Guiness dei primati della demenzialità, politica e non.

Il Buonanno fa parte di quella schiera di amministratori locali leghisti che, sotto l'ombrello del governo PdL-Lega, hanno fatto a gara negli anni scorsi nel promuovere iniziative odiose e xenofobe: aiuti economici comunali solo alle famiglie italiane escludendo le famiglie degli immigrati, divieto di smercio di prodotti alimentari etnici, guerra ai call center solo se gestiti da stranieri, apposizione di simboli padani sulle scuole pubbliche, e così via delirando. Il personaggio Buonanno occupa la poltrona di deputato a Roma, occupa la poltrona di sindaco di Varallo e, per non farsi mancare niente, è anche vicesindaco a Borgosesia, città vicina a Varallo. Tre poltrone, triplo incarico e si presuppone tripla retribuzione, un vero e proprio uomo dal sedere a tre piazze. Il ragionier Gianluca odia la Cgil e i "comunisti", specie se professori. Durante il recente dibattito parlamentare sulla manovra Monti ha esordito dicendo "Sono stato bocciato due volte, non a scuola guida ma proprio a scuola. Ma la colpa non era mia, è che avevo tutti professori comunisti. Perché nelle scuole è pieno di professori comunisti". Buonanno come il Trota? Forse, ma si deve ancora applicare, manca una bocciatura per arrivare al livello del già designato futuro capo dei padani.

Il sindaco color verde pisello ha una linea di condotta che anche nelle questioni amministrative è coerente con quanto detto prima. Da più parti si denuncia infatti che la città è amministrata mediante una rete di connivenze, delazioni e intimidazioni che rende difficile il dissenso pubblico; che la stampa locale, a parte qualche rara eccezione, è schierata a favore del sindaco e dà pochissimo spazio alle voci dell'opposizione; che la gente, soprattutto se deve in qualche modo avere a che fare con strutture comunali, teme ritorsioni di vario genere.
Finalmente il mese scorso un gruppo di cittadini ha deciso di cominciare a reagire, rendendo pubblica una petizione intitolata "Rimozione dei segnali di intolleranza a Varallo Sesia". Eccone il testo:

"Chiediamo che vengano rimossi dalla città di Varallo Sesia i cartelli che fanno divieto di circolazione e di entrata nel territorio del comune alle donne che indossino burqa, burkini e niqab, ai 'vù cumprà' e ai mendicanti. Non ci risulta che la legge italiana impedisca a queste persone di muoversi sul territorio nazionale pertanto riteniamo che tale messaggio sia arbitrario. Questo provvedimento pare soprattutto un pretesto per indurre e legittimare un comportamento xenofobo e discriminatorio. Inoltre riteniamo che quanto avviene a Varallo Sesia sia anticostituzionale e lesivo dei diritti fondamentali dell'uomo".

Per firmare la petizione andare qui.


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