Valorizzare gli avvocati per snellire il processo civile

par domenico stramera
giovedì 4 giugno 2009

Analizzando il numero degli avvocati in percentuale alla popolazione in Europa, l’Italia risulta essere il Paese con il più alto numero di avvocati per abitante: circa il doppio rispetto a Spagna, Germania, Gran Bretagna, e oltre cinque volte la Francia.
 
Questo elevato numero di avvocati, genera una massa enorme di procedimenti giudiziari che alimenta ogni giorno l’intasamento dei Tribunali.
Gli avvocati, professionisti della Giustizia, ai quali il cittadino si rivolge, (come imposto dalla Legge non può difendersi da solo), per essere assistito legalmente e per qualificare il rapporto tra il cittadino e la Giustizia, sono remunerati in percentuale rispetto al valore della causa, ad essi si riconosce una prestazione professionale intellettuale al pari di un professionista (ingegnere) che a sua volta viene remunerato in percentuale al valore del progetto e dell’opera realizzata.
 
L’Ingegnere che redige un progetto che non viene approvato, perché non conforme alle regole esecutive, non viene pagato dal cliente, perché ha realizzato un progetto inutile.

L’avvocato che impianta un procedimento su una causa infondata, non solo arreca un danno al cliente, il quale dovrà pagare a lui e alla controparte le spese legali e giudiziarie ma va ad intasare la giustizia a discapito dei procedimenti giusti.

 
Pertanto, l’avere promosso una causa ingiusta non può portare alla corresponsione di un giusto corrispettivo, come ogni imprenditore non percepisce remunerazione, se il suo progetto non è redditizio, così deve essere per l’avvocato che ha arrecato danni al cliente.
 
Al pari di ogni altro imprenditore e/o professionista l’avvocato ha la professionalità per valutare la validità delle ragioni del cliente.
 
A mio avviso, nella fase preventiva del processo l’avvocato, deve acquisire tutti i dati e gli elementi che gli consentano autonomamente di valutare le ragioni del cliente, scambiando privatamente con la controparte dati, pretese e scritti difensivi.
 
Solo dopo che le parti avranno esaudito le proprie ragioni, e non hanno trovato un accordo, i legali si rivolgeranno al Giudice per chiedere che questi decida la causa sulle istanze istruttorie da loro pre-costituite, formulate in relazione al materiale già istruito attraverso lo scambio degli scritti e delle prove fornite dal cliente, e con accertamenti tecnici e di riscontro, da parte di consulenze tecniche di parte o di consulenti tecnici del Tribunale, appositamente nominati su richiesta di una delle parti.

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