Vademecum del piccolo risparmiatore

par Francesco Rossolini
domenica 5 ottobre 2008

 

 Ora nonostante la spaventosa crisi finanziaria che attraversa il globo, come un enorme e imprevedibile ciclone, il mondo non è prossimo alla fine. Abbiamo superato la peste bubbonica, le Guerre Mondiali con interconnessa crisi del ’29, e molto altro ancora.

A questo punto però molti di noi si interrogano giustamente su che cosa fare  dei propri sudati risparmi e come preservarli dalla “manifesta” inaffidabilità degli istituti di credito. Alcuni avranno maturato la decisione di riporre i propri denari dentro il materasso o sotto una mattonella, soluzione sicuramente conservativa ma eccessivamente drastica. Per dormire sonni tranquilli è sufficiente rispettare delle semplici regole di buon senso, anche perché le astruse regole degli economisti si sono dimostrate delle colossali sciocchezze. Sarebbe opportuno dividere il proprio capitale tra più istituiti di credito; ora per far questo senza aumentare in maniera esponenziale le spese di tenuta conto, può essere utile ad esempio affiancare ad un tradizionale conto bancario un libretto postale, a zero spese, che garantisce il capitale depositato ed una certa, anche se bassa redditività. 

Scegliendo in tal modo di dividere in due il proprio capitale e investendo una delle due metà in un libretto postale ordinario al 2% lordo d’interesse (può arrivare fino al 2,50% incrementando il capitale) e depositando l’altra metà in un conto corrente remunerato dove gli interessi possono arrivare al 3% lordo (4,50% lordo per le banche online) si potrà dormire tranquillamente senza doversi rigirare tra le asperità di un materasso eventualmente imbottito di banconote.

Altra regola dettata dal buon senso è non investire in borsa se non si è più che consci di cosa si stia facendo; l’indicatore principe è la percezione della borsa come di un gioco, da qui l’espressione giocare in borsa. Bene, se siete tra coloro che pensano che in borsa si giochi lasciate perdere e giocate più proficuamente con i vostri figli. Glissate completamente ogni consiglio, dato dai solerti bancari, di mirabolanti guadagni e fidatevi solo degli investimenti ove sia garantito allo scadere il 100% del capitale. Ogni promessa di guadagnare più del 6% lordo senza rischi deve essere valutata con sospetto e circospezione. 

Parte spinosa è quella del credito al consumo, bene il mio consiglio è di non affidarsi al credito al consumo, dato che tanti piccoli finanziamenti a tassi che possono arrivare al 18% possono seriamente minare il ménage familiare. Qualora sia necessario ottenere un prestito per l’acquisto di beni indispensabili, come un’auto per andare al lavoro o un frigorifero, è sempre meglio rivolgersi alle “vituperate” banche commerciali che comunque vi garantiranno condizioni migliori rispetto alle finanziarie. Non è mai una cosa saggia indebitarsi per beni superflui come ad esempio sostituire il proprio televisore, magari ancora funzionante, con un mastodontico Plasma da 60”.

Per quanto riguarda l’acquisto della prima casa è cosa saggia prendere un mutuo a tasso rigorosamente fisso e calcolare una rata accettabile che non incida per più del 40% sul totale del reddito familiare. In tal modo si pagherà sempre e comunque una rata fissa che col passare degli anni, considerando il pur minimo aumento salariale che si ha ad ogni rinnovo dei contratti di categoria, inciderà sempre meno in termini percentuali sul reddito complessivo. Il tasso variabile è un rischio che non ci si può permettere sul mutuo prima casa, cosa ben diversa è l’acquisto di altre abitazioni per investimento ove la situazione patrimoniale della famiglia sia ben consolidata e non influenzabile dall’eventuale aumento della rata del mutuo.

Questi brevi consigli basati sul buon senso potranno apparire puerili agli “esperti addetti ai lavori” ma considerato che  questi “esperti” hanno dato prova di essere molto arrugginiti credo che possano essere utili.


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