Vaccini e malattie | Gli agenti irrazionali della vaccinofobia

par UAAR - A ragion veduta
martedì 21 marzo 2017

L’incremento del 230% di casi di morbillo registrati nei primi mesi di quest’anno che triplicano rispetto allo stesso periodo del 2016 è indubbiamente preoccupante. Merita una riflessione, specie se si considera che, per gli addetti ai lavori del Ministero e Istituto Superiore di Sanità, la causa scatenante di tale aumento e ritorno di una malattia in Italia pressoché neutralizzata sarebbe l’irragionevole comportamento adottato da famiglie che avrebbero smesso di sottoporre i propri figli ai richiami previsti. Anche a quelli di un vaccino come questo che il SSN fornisce gratuitamente.

I motivi? La perniciosa propaganda ascientifica e cialtrona antivaccinista. L’ingenuità radicata di persone che scelgono di documentarsi sull’argomento attraverso i social chiedendo informazioni a eserciti di massaie tuttologhe, conoscenti barbieri o vicini di casa e parenti architetti che — con tutto il rispetto per le categorie e nobili professioni che svolgono — di certo non trattano l’immunologia con la dovuta autorevolezza.

La circostanza, aggravata dall’assoluta ignoranza di una fascia evidentemente incisiva e in crescita di cittadini circa il concetto di “immunità di gregge”, determina la scarsa fiducia nelle vaccinazioni e i gravi problemi che ne conseguono. Gli agenti della vaccinofobia. Individui del tutto irrazionali che non solo mettono a rischio i loro figli da malattie pericolose e a volte perfino mortali, ma si fanno loro stessi potenziali vittime e diventano al contempo carnefici, contribuendo in modo determinante alla diffusione di virus odiosi nell’ambiente che li circonda.

Paul Manoni


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