Utili record per le "sorelle" del greggio

par Paolo Borrello
mercoledì 27 aprile 2011

Una volta erano sette, le “sorelle” che monopolizzavano il commercio del petrolio. Oggi forse sono meno di sette, ma esistono ancora e, soprattutto, adottano i comportamenti di sempre, spesso caratterizzati da speculazioni vere e proprie che “ingrassano” i loro bilanci.

E’ noto che quanto avvenuto in Nord Africa e in Medio Oriente, la stessa debolezza del dollaro ha determinato un aumento dei prezzi del petrolio. Ma è più che probabile che il rincaro dell’“oro nero” sia eccessivo, perché influenzato da comportamenti speculativi delle “sorelle” del greggio. Altrimenti non si spiegherebbe la forte crescita dei loro utili, verificatasi nel primo trimestre del 2011. In alcuni casi tale crescita ha superato il 50%.

Se quanto avvenuto fino ad ora proseguirà anche nel resto dell’anno, è probabile che le “sorelle” eguaglino, nel 2011, il record di utili determinatosi nel 2008.

La Exxon Mobil, la principale società del settore al mondo, chiuderà il suo primo bilancio trimestrale dell’anno con un aumento degli utili pari al 60%. La Shell, secondo gruppo alle spalle di Exxon, dovrebbe ottenere un incremento del 22%. La Chevron sarebbe in procinto di annunciare un aumento pari al 33%. Anche la Conoco Phillips dovrebbe raggiungere risultati simili.

Di tale situazione si è già iniziato a discutere negli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama, la scorsa settimana, ha deciso di istituire una “task force”, presso il Dipartimento della Giustizia, per “estirpare ogni caso di truffa o manipolazione che condizioni i prezzi della benzina”. Sotto accusa eventuali “attività illegali di ‘trader’ e speculatori”.

In passato, però, iniziative simili raramente hanno prodotto esiti rilevanti. Del resto le “sorelle” del greggio sono molto potenti. Ma almeno negli Stati Uniti ci provano ad impedire le speculazioni in questo settore. In Italia nemmeno questo. I consumatori ringraziano…



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