Uscire dalla mobilità. Un posto in somministrazione per ritrovare lavoro
par Rita De Angelis
lunedì 2 maggio 2011
In onore del 1 Maggio festa del lavoro, il lavoro “in somministrazione” può essere utile e far rientrare nel mercato del lavoro, chi il lavoro l’ha perso ed è finito in mobilità.
Un esperimento è stato già fatto nel 2010, per merito di una norma inserita nella Finanziaria che ha così sospeso il vincolo “della casualità” per la somministrazione di lavoro. I risultati che ne sono scaturiti non sono niente male. Oltre 26 mila i lavoratori che sono stati ricollocati dalle agenzie di somministrazione di lavoro lo scorso anno, e per di più un quarto di loro ha superato i 44 anni di età.
Secondo la legge, in Italia per assumere un lavoratore in somministrazione serve una precisa casuale: picchi di lavoro, sostituzioni, commesse impreviste. Per tentare di porre rimedio, ed arginare le conseguenze della pesante crisi in atto, la Finanziaria del 2010, ha sospeso per tutto l’anno passato questo vincolo, per i lavoratori in mobilità, permettendo così alle aziende di ricorrere a questo tipo di assunzione in somministrazione anche in assenza di una causa precisa.
- Ritrovare lavoro
E la risposta del mercato è stata positiva e non si è fatta attendere. Sono stati circa 26.500 i lavoratori provenienti dalle liste di mobilità, ricollocati dalle agenzie di somministrazione per il lavoro. Nel 2010. La durata media delle missioni (53 giorni) è decisamente sopra la media del settore (45 giorni), mentre il numero di missioni per ogni lavoratore è più basso (1,5 contro 2,3).
Il presidente di Assolavoro, l’Associazione nazionale agenzie per il lavoro, Federico Vione, ci conferma che i risultati sono eccellenti, le novità introdotte con la Finanziaria 2010 sono improntate nella giusta direzione. Le agenzie del lavoro possono così svolgere un ruolo determinante, nelle politiche attive del lavoro, dando effettivamente nuove opportunità a tutti quei lavoratori che hanno perso il lavoro, e trovano serie difficoltà a ricollocarsi nel mondo del lavoro anche a causadell’età non più giovanissima. Che dire quindi festeggiando la giornata del lavoro, appena trascorsa, è vero il lavoro tarda ad arrivare, ma speriamo che incentivando maggiormente la prossima Finanziaria, si possa raggiungere almeno un obiettivo, far ritrovare il lavoro a tutti quei padri di famiglia che sperano almeno di poterandare in pensione e credere ancora una volta nell’Italia e nella Repubblica fondata sul lavoro.