“Uno per cambiare”: Jacopo Schettini è l’Obama italiano?

par Damiano Mazzotti
venerdì 6 marzo 2009


Tra l’ordinaria indifferenza generale della stampa e della tv nazionale sta spuntando una nuova figura politica nell’asfittico e desolato panorama italiano: Jacopo Schettini.

Schettini è un uomo della società civile che ha partecipato alla fondazione del Partito Democratico ed è uno di quelli che è stato messo in disparte dai vari esponenti della vecchia segreteria di burocrati professionisti romani (molti di questi classici personaggi da operetta hanno studiato pochissimo e hanno lavorato poco e niente).

Queste sono alcune parole di Schettini che descrivono la sua avventura nel PD:

“Nelle primarie del 2007 chiarii più volte che il PD univa - per includere superare - la tradizione cattolica, quella liberale e repubblicana, quella della sinistra riformista non ideologica. Verde, bianco e rosso, come la bandiera. Adoperai il concetto di partito verdebiancorosso per definire questa idea. Una evocazione felice che divenne il simbolo del PD.

E col tempo mi sono sempre più convinto che le ragioni per essere democratici non stanno nella vecchia visione del mondo, ma nella voglia di superarla, anche a rischio di dove condividere idee diverse in nome del progresso equilibrato e sostenibile. La chiamerei: etica democratica… E’ stata una partecipazione informale, poiché com’è noto, apparentandomi con un altro candidato nazionale a pochi giorni dalla conclusione delle primarie, ho volutamente rinunciato al diritto di sedere nell’Assemblea Costituente e nel Coordinamento Nazionale del PD, e anche nelle Commissioni di lavoro… Terminato il faticosissimo impegno delle primarie, consideravo chiusa la partita e mi apprestavo a tifare calorosamente il mio partito ed il mio Segretario da bordo campo. Poi, a malincuore, mi sono dovuto arrendere all’evidenza ed accettare l’idea che il PD non sarebbe mai potuto diventare il partito che sognavo fin quando a guidarlo sarebbero state persone che calcano le scene da trent’anni e fin quando uno come me, uno come te, insomma tutti gli "uni" che si sentono semplicemente democratici, non avessero deciso di fare finalmente la loro parte, vivere questa grande esperienza, e prendere in mano la Segreteria nazionale del PD”. 

Jacopo Schettini è nato nel 1965 a Firenze, ha vissuto gli anni della prima giovinezza a Milano e si è laureato in Studi Strategici alla Facoltà di Scienze Politiche di Firenze. Ha poi lavorato nel mondo bancario di Londra (sarei molto felice di poterlo intervistare per chiedere il suo parere sull’attuale crisi finanziaria). Dal 2001 si occupa di “Governance”: cioè di responsabilità sociale d’impresa, di sviluppo sostenibile e di finanza etica (ha lavorato anche a Bruxelles). Attualmente si sta anche specializzando in Finanza con un Dottorato di ricerca dell’Università di Trieste.

Si definisce una persona che abbraccia i valori di una sinistra europea e liberale, e la cosa che stupisce, è che ha deciso di candidarsi alle primarie del Partito Democratico del 2009 e non per le Europee…

Dato che conosce bene anche l’inglese, direi che potrebbe essere l’uomo giusto da vedere all’opera in questi tempi moderni di crisi: ma riuscirà a superare i muri di gomma e i labirinti pieni delle vecchie trappole arrugginite della politica italiota?

E saprà affrontare nel modo giusto la delittuosa noncuranza della cittadinanza?

P.S. Un giovane uomo di 44 anni sta cercando giovani volontari per la sua campagna: chi volesse verificare se la sua proposta è pulita e convincente come la sua faccia, può andare sul sito www.jacoposchettini.eu (la strategia di raccolta dei fondi sembra ricalcare quella di Obama).


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