Università aperta a tutti o solo per i Baroni?

par RobertaLemma
domenica 6 settembre 2009

Quella sporca legge sul numero chiuso per entrare nell’ateneo sognato.

Volevo fare il medico da grande - racconta Michele 19 anni di Roma. Per motivi di sicurezza e di tutela nei confronti del ragazzo non diremo il suo vero nome, ma basta farsi un giro nelle università in questi giorni e interrogare uno qualunque dei tantissimi ragazzi che tentano di iscriversi per capire che tira una brutta aria e che le storie ’’ sporche ’ abbondano. Si parla anche di test a pagamento per poter cercare di diventare, da grande, un medico, circa 2500 euro. Senza raccomandazioni o dietro ’’ lubrificanti ’’ pagamenti solo una matricola su 15 entra e il numero dei candidati per medicina a Roma raggiunge il tetto dei 12 mila.

Il giornale ’’Il Tempo’’ scrive: - "Parenti e amici pronti ad aiutarti gratis, gli stratagemmi per superare il muro delle selezioni, finiscono per diventare business, con un finto candidato che darà la soluzione giusta alle 80 maledettissime domande a risposta multipla dietro compenso. Ma lo studente navigato di 24 anni di Menfi, Agrigento, e l’aspirante matricola di 18, sono stati smascherati e denunciati dagli agenti del commissariato Università La Sapienza diretti da Ornella De Santis. Tutto comincia con la falsificazione del documento d’identità del diciottenne. Per far sostenere la prova d’ammissione a chi su quei banchi ci era già passato e il test l’aveva superato. Con la ricompensa di 3 mila euro. Ma la commissione se n’è accorta e ha chiamato la polizia. Le indagini, con verifiche anagrafiche al Comune di Menfi che ha rilasciato il documento d’identità all’aspirante studente, hanno permesso di accertare l’alterazione del documento, il cui timbro a secco era stato apposto con un chiodo, visto che la foto sul documento presentato alla commissione era diversa da quella apposta in calce al documento genuino rilasciato dal Comune".

 

La domanda che accomuna un poco tutti questi ragazzi è: ma in Italia è davvero un diritto aperto a tutti l’istruzione? È davvero ’’ democratico ’’ il numero chiuso?

Cosa dire poi delle continue segnalazioni o vere denuncie sul giro d’affari che si cela dietro il test d’entrata? I figli di un primario o di un parlamentare o di chiunque rientri tra l’elite o l’alta borghesia, anche loro si vedono chiudere le porte degli atenei?

La storia della massoneria che ’’comanda" e detta legge all’interno delle università è davvero solo una ’’storia’’ ?

Cosa dire dei finanziamenti a favore delle università private, aperte solo a ’’certi’’ ragazzi, dove ogni difficoltà viene appiattita, dove non esistono giornate buie ma sole e sole e ancora sole.

Dove i test son solo una scocciatura da sbrigare, dove poco contato i voti agli esami o avere una laurea con 110 e lode poiché il loro futuro è tutto in discesa. Dove gli ostelli o il mantenimento o i libri di testo non preoccupano altre formalità, dove la Gelmini non entra e non impone come invece fa con i precari o gli studenti meno illustri, la loro pecca è quella di essere ragazzi italiani che sognano un futuro degno ma che non hanno ne santi ne eroi in paradiso. Laurearsi è un diritto, un dovere una necessità che spesso profuma di riscatto sociale e che rende orgogliosi genitori ignari dei traffici zozzi. Le università private, le illustri università che solo per esserci entrato già sei uno che conta qualcosa in più! Se poi sei un ’’barone’’ conto in banca e laurea li hai già in tasca nel momento stesso in cui emetti il tuo primo vagito.

In questa Italia masticata e risputata i diritti sono solo una parola che addolcisce i lineamenti di chi la pronuncia ma per chi quei diritti li pretende allora i lineamenti diventano duri come quelli di una leonessa che vede i propri cuccioli minacciati di morte. Anche questa brutta storia si unisce all’elenco delle emergenze italiane, anche questa storia è un richiamo all’amor civile e alla insorgenza. Del resto cosa serve sfornare dei buoni dottori visto che anche le malattie sono un argomento da business, visto che il vaticano non permette la ricerca scientifica, visto che c’è chi, pur di stringere appalti con le case farmaceutiche certe malattie se le inventa, visto che costruiamo inceneritori tossici e gridiamo al nucleare cancerogeno, a che servono i medici quando una classe politica spera di non vederti giungere all’eta della pensione.

A cosa servono gli avvocati se le leggi non vengono applicate, se esiste l’indulto, l’immunità e il lodo Alfano. A cosa servono i commercialisti, i ricercatori e tutto il resto quando in Italia esiste solo una legge e regola, l’arroganza dei poteri forti.


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