Unioni omosex: quale linea politica per il PD?

par Marinella Zetti
giovedì 14 giugno 2012

Il segretario del PD apre alle unioni omosex e Giuseppe Fioroni si inalbera “minacciando” la propria candidatura alle primarie. Su Twitter gli internauti prendono posizione a favore dei diritti LGBTQ.

E se i cittadini romani rispondessero ai giochini della Casta sfilando al Roma Pride del 23 giugno?

In un’intervista ad Avvenire Giuseppe Fioroni ha ribadito il suo no alle unioni tra persone dello stesso sesso ed ha lanciato un chiaro avvertimento a Pierluigi Bersani.

«C’è un’area vasta nel Pd pronta a dire no a derive eutanasiche e coppie gay. Un’area vasta, decisa a costruire una coalizione di governo nuova, capace di individuare ed imporre nel dibattito e nel programma le priorità vere. Tutto il resto rischia di creare confusione, di disorientare, di indebolire un progetto politico vitale per il Paese».

Come dire: ma perché un libero cittadino dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere della propria finis vitae? Come dire: cosa vogliono ancora questi omosessuali? Le priorità sono altre, vero caro Fioroni le priorità in Italia sono tante e noi, come tutti gli italiani, lo sappiamo bene, però a quelle che tu definisci “priorità vere” noi aggiungiamo il fatto che i cittadini italiani non hanno gli stessi diritti della maggior parte dei cittadini europei.

Ma cosa ha fatto il segretario del PD per scatenare la reazione così forte e immediata dell’onorevole Fioroni? In occasione di Bologna Pride, per una volta, Pierluigi Bersani ha preso una posizione chiara affermando che «è ora di approvare una legge che tuteli le convivenze omosessuali».

Povero Bersani non ha neppure pronunciato la parola “matrimonio”...

Ma ormai i cattolici del PD sono sul piede di guerra e non si sono fatti sfuggire l’occasione per ribadire i dogmi del loro fondamentalismo, i loro punti fermi per continuare a rimanere nel Partito Democratico, soprattutto adesso che vendono sempre più vicina e plausibile una coalizione con Nichi Vendola e SEL.

In altre parole temono che il PD possa realmente diventare un partito di sinistra che prende posizioni simili a quelle dei suoi omologhi in Europa.

 Forse siamo davvero giunti alla resa dei conti…

Le reazioni sui social network

Le dichiarazioni di Fioroni ovviamente hanno provocato le reazioni delle associazioni LGBTQ.

Ma non solo. Anche su Twitter gli internauti si sono scatenati: hanno fatto sentire la loro voce simpatizzanti, elettori del Pd o semplicemente persone felici di constatare che Bersani aveva finalmente preso posizione sulle unioni civili omosex.

Tra i molti commenti ne ho selezionati alcuni: Nellina99: Fioroni raggiungi la Binetti - Idrossido: altro che sinistra, questa è omofobia pura! – LellaPoletti: ma non sarebbe meglio che lui e quelli come lui si togliessero dalle p...? – Suzukimarumi: possiamo dirlo nel 2012 che imbarcare i cattolici ne PD è stato un errore enorme? – FrancescoCola: Fioroni, candidati ti prego, Poi perdi, ritirati e vai a vivere in Iran con i tuoi amici omofobi.

Vi assicuro che le reazioni contro la presa di posizione di Fioroni sono state tante e, come ho già scritto, la maggior parte dei commenti è stata di persone non appartenenti alla Comunità LGBTQ, persone che semplicemente ritengono che da troppo tempo le persone omosex in Italia sono prive di quei diritti che nella maggior dei Paesi europei sono acquisiti da tempo. Diritti per i quali l’Europa ha già più volte richiamato l’Italia.

                            

La risposta? Sfilare a Roma Pride

Come rispondere a Fioroni? Io mi auguro e spero che Pierluigi Bersani non si faccia intimorire dalla provocazione di Giuseppe Fioroni. Io mi auguro e spero che il segretario del PD risponda in modo adeguato, precisando una volta per tutte che la regolarizzazione delle unioni omosex è un punto fermo nel programma del PD.

Se così non fosse, ancora una volta dovremmo constatare che nel PD i cattolici hanno un peso e un potere più ampio rispetto ai laici.

Ma anche i cittadini comuni come possono rispondere a Fioroni e far capire al PD che è ora di prendere una posizione chiara sulle unioni omosessuali e su altri temi dove la laicità è essenziale?

Credo che partecipare alla sfilata del Roma Pride -il 23 giugno nella Capitale- potrebbe essere una bella risposta, una risposta adeguata. 

Il Documento Politico di Roma Pride 2012: Vogliamo Tutto è pubblicato in Pianeta Queer.

Tutte le iniziative correlate a RomaPride 2012 sono pubblicate nel sito ufficiale.

 Le persone omosessuali e trans che da sempre sono stati in prima linea per i diritti delle donne, dei lavoratori, dei migranti e di tutti gli emarginati -proprio perché da “diversi” conoscono bene cosa significa essere privati dei diritti- meritano una partecipazione attiva da parte di tutta la cittadinanza democratica di questo Paese. Ecco, per una volta sarebbe bello che i cittadini romani scendessero in piazza con la Comunità LGBTQ per chiarire a Bersani e al PD che una legge a tutela dei diritti delle persone omosex non è un’offesa ai credenti ma solo l’acquisizione di un diritto.

E, per favore, smettiamola di citare a sproposito la Costituzione –come ha fatto l’on. Massimo D’Alema- che negli articoli dedicati al matrimonio non precisa che debba trattarsi di “uomo e donna”.

 

Un primo passo verso una democrazia laica, verso uno Stato di diritto, il cui compito è quello di tutelare i cittadini, di garantire loro diritti e rispetto delle leggi. A noi non serve né uno Stato padre né uno Stato padrone, né tantomeno uno Stato teocratico, per chi non lo sapesse, il Medioevo è molto lontano nel nostro passato.

 

E chi non vive a Roma? Può partecipare idealmente a Roma Pride 2012 inviando la propria adesione con una e-mail a: info@mariomieli.org


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