Una ricompensa di 25mila euro per incastrare gli ultimi nazisti

par Roberta Cipollaro
lunedì 29 luglio 2013

“Milioni di persone innocenti furono uccise dai criminali di guerra nazisti; alcuni di loro non sono mai stati giudicati e sono ancora vivi: aiutateci a portarli in tribunale”.

È l’incitamento di Efraim Zuroff, direttore del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme, al Der Spiegel. L’iniziativa ha avuto inizio lo scorso 23 luglio quando tre grandi città tedesche, Berlino, Colonia e Amburgo sono state tappezzate da alcuni manifesti degni delle più riuscite campagne marketing di grandi brand internazionali.

Sui cartelli appare un chiaro ed evidente messaggio: “È tardi, ma non troppo”, in riferimento al fatto che non rimane molto tempo per far pagare ai colpevoli gli spaventosi crimini di cui si sono macchiati.

Sullo sfondo degli oltre 2000 manifesti, l’immagine del cancello di Auschwitz Birkenau e l’invito rivolto a tutti coloro che sono in possesso di informazioni che possano portare all’arresto dei criminali nazisti.

I membri del Centro Simon Wiesenthal stimano che i nazisti vivi e in libertà siano circa 60 e per arrivare ad incastrarli sono disposti ad offrire una ricompensa di 25mila euro per chi fornirà informazioni rilevanti.

Già sperimentata in passato, l' “Operazione ultima speranza” riparte in Germania in seguito alla condanna nel 2011 del cosiddetto boia di Sobibor, John Demjanjuk

Secondo il direttore del centro con sede anche a Los Angeles, la Germania ha spesso tergiversato su questo argomento:

“Troppo spesso in passato si è guardato altrove per non dover imputare troppi criminali: ogni imputazione è una buona occasione per ricordare come la giustizia per le vittime della Shoah debba ancora essere compiuta. Ha poi aggiunto che l'età dei criminali nazisti “non deve rappresentare una scusante per non procedere in quanto non rende i loro crimini meno rilevanti”.

 

Foto logo: Master Man/ Flickr

Foto articolo: Centro Simon Wiesenthal/Sito


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