Una perfetta confusione

par Giacomo Nigro
lunedì 30 agosto 2021

Quando si mandano le truppe dove non si è capaci di capire la situazione: locale, culturale e politica, si favoriscono alleanze con soggetti corrotti ed impresentabili, utili a fare sorgere la reazione contro le truppe d’invasione. Ora un rigurgito del Daesh inutilmente sconfitto in Siria e Iraq prenderà il sopravvento sulla stremata e forse indifferente popolazione civile (quella vera).

Ricordiamo il prezzo dell’occupazione per la nostra amata e dissennata Patria:

– 53 morti;

– 723 feriti;

– 8 miliardi di Euro.

A che pro?

“La storia ci insegna costantemente quante minacce vi siano alla libertà e quanti sacrifici sono richiesti per conquistarla. Ci indica anche che si tratta di un bene indivisibile tra le donne e gli uomini di ogni Continente. Ci rendiamo conto di quanto la mancanza di libertà o la perdita di essa in altri luoghi del mondo colpisca la nostra coscienza e incida sulla comune convivenza nella sempre più integrata comunità mondiale. Nuove sfide si pongono, quindi, continuamente davanti a noi”. (Sergio Mattarella)

Ogni volta che si è parlato o si parla di Afghanistan, in questi anni, i temi erano e sono gli stessi: guerra, violenza e traffico di droga. Del popolo Afgano non si è, quasi mai, trattato: un torto nel torto. Oggi gli attentati, di cui non si capisce la matrice, aggiungono confusione a una situazione assolutamente opaca in cui l’unica vittima sicura è il popolo Afgano che continua a vivere nel terrore e nell’incertezza. Ciò che a me appare lampante è il definitivo abbandono dei traditori del Popolo, da parte delle forze di occupazione, che li hanno usati senza scrupoli e, che pure hanno avuto la loro quota di sangue versato. La strategia della confusione è ancora una volta perfetta, forse lascia tracce anche nella mia analisi.


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