Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo

par Laura Tussi
venerdì 7 marzo 2025

In risposta all'appello di Michele Serra su Repubblica

Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo

“Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee. Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Ma per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia.

2 marzo 2025

Lettera collettiva

Una manifestazione per l'Europa? Per questa Europa?

 

Noi non ci saremo.

Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia. Abbiamo creduto nell'Unione Europea come il più grande progetto di riconciliazione della storia contemporanea, nato dalle macerie della Seconda guerra mondiale per garantire che nessuna guerra fratricida insanguinasse mai più il nostro continente. Ma l'Europa che oggi si vuole portare in piazza non è più quell'Europa. 

Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee: il primato dell'ambiente, la centralità della sanità, il finanziamento della cultura e della scuola, il welfare che difende i più deboli e che assiste i più fragili, gli anziani. Tutto questo sarà compromesso, se non cancellato, dal programma di riarmo che le istituzioni europee stanno promuovendo. Un riarmo che non serve all'Europa: già oggi, l'Unione Europea e il Regno Unito spendono in armi tre volte di più della Russia. Eppure si continua a spingere per aumentare gli stanziamenti militari, come se una corsa agli armamenti potesse portare sicurezza e non, invece, il rischio di una spirale senza fine.

Ancora più grave è la direzione politica presa dal Parlamento Europeo, che a maggioranza ha votato per colpire la Russia in profondità, un'escalation pericolosa che allontana ogni prospettiva di negoziato e moltiplica i rischi di un conflitto diretto e incontrollabile.

Abbiamo fortemente creduto negli ideali europei di pace portati avanti da Willy Brandt e Olof Palme. Ideali fatti propri da Enrico Berlinguer. Seminati con la fede di Giorgio La Pira e don Tonino Bello. Con il coraggio di Sandro Pertini. Ma oggi l'Europa calza l'elmetto per fare quella guerra in cui gli Stati Uniti non credono più. 

Scendere in piazza per questa Europa con l'elmetto significherebbe rinnegare non solo i nostri ideali pacifisti ma anche quelli di uomini di pace come Picasso, Montessori, Chaplin, Russel, Einstein, Follereau, Brecht. Loro rimarrebbero oggi inorriditi nel vedere questo ritorno europeo all'antico motto "si vis pacem para bellum". Un ritornello ripetuto più volte e in varie forme da esponenti europei da cui ci saremmo aspettati ben altro.

Non possiamo scendere in piazza per sostenere un'Unione Europea che si allontana dai suoi valori fondanti e si piega alla logica del riarmo.

Continueremo a lottare per un'Europa della pace, della giustizia sociale, della cooperazione. Ma questa Europa del riarmo, no, non ci vedrà al suo fianco.

“Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea.

Caro Michele Serra, abbiamo letto il tuo appelloMa noi diserteremo.


Maurizio Acerbo, Emanuela Baliva, Federico Barbani, Marco Bello, Marco Bersani, Massimo Bondioli, Liana Bonelli, Annamaria Bonifazi, Alighiero Brega, Antonio Bruno, Paola Buccianti, Paolo Cacciari, Anna Camposampiero, Cinzia Cantù, Angelo Caputo, Alessandro Capuzzo, Patrizia Cecconi, Mauro Cerbai, Mauro Coltorti, Rita Corsi, Fabrizio Cracolici, Paolo Crosignani, Natale Cuccurese, Adriana De Mitri, Giacomo Di Foggia, Giuseppe Di Pede, Franco Dinelli, Patrizia Donadello, Amilcare Dondè, Gian Marco Falgiani, Maria Rita Ferrara, Paolo Ferrero, Andrea Fonda, Domenico Gallo, Fiorella Gazzetta, Carla Gentili, Patrizia Gentilini, Nella Ginatempo, Mario Gottini, Michele Grandolfo, Maurizio Graziosi, Carla Grossi, Paola Grisendi, Roberto Guaglianone, Massimiliano Guerrieri, Orazio Licandro, Michele Lucivero, Luciano Malavasi, Alessandro Marescotti, Chiara Martinelli, Gianna Massari, Maria Marcella Melis, Marlene Micheloni, Davide Migliorino, Giuliana Mieli, Giovanna Moretto, Luisa Morgantini, Paolo Moro, Roberto Musacchio, Luciana Negro, Daniele Novara, Elio Pagani, Paolo Palazzi, Giuliana Palermo, Paolo Peri, Gigi Perrone, Sergio Pratali Maffei, Leonardo Ragozzino, Anna Renieri, mons. Giovanni Ricchiuti, Cristina Rinaldi, Alessandra Ruffini, Roberta Ruggeri, Giovanni Russo Spena, Maria Cecilia Trinci, Giacomo Sanavio, Antonio Saponaro, Rosella Simone, Pietro Soldini, Alberto Tamanini, Lucia Tundo, Laura Tussi, Daniele Verpilio, Alex Zanotelli, Rina Zardetto, Michele Zizzari, Franco Zunino


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