Una giornata di sole per i disabili

par Bernardo Aiello
sabato 9 maggio 2009

E’ proprio una splendida giornata di sole per i disabili, che vogliono esercitare il loro sacrosanto diritto di entrare nel mondo del lavoro e di integrarsi pienamente nella società.

Ieri il Ministro Maurizio Sacconi ha presentato il Libro Bianco sul futuro del modello sociale, settanta pagine che possono cambiare radicalmente il nostro Paese.
 
E’ un testo veramente imponente per l’estensione e per l’ampio numero di temi affrontati, in grado di generare un numero pressoché infinito di dibattiti, di convegni, di tavole rotonde.
 
Ne riportiamo uno stralcio, quello che maggiormente interessa l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro:
 
L’inclusione delle persone disabili.
"La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, da poco ratificata dall’Italia, chiude definitivamente con la logica che considera le persone con disabilità come categoria sociale. I loro diritti sono diritti di tutte le persone. La differenza sta nel fatto che per affermarli e metterli in pratica richiedono di essere tradotti in una specifica situazione, la disabilità, sempre possibile nella condizione umana.[…..].
 
L’obiettivo deve essere l’inclusione nella società attiva e non la sola integrazione del reddito, che pure resta una necessità imprescindibile.
[…..].
 
L’inclusione nel mercato del lavoro deve costituire obiettivo sostanziale, prima che vincolo formale, perseguito anche con percorsi sperimentali e pragmatici, utili a superare diffidenze ed oggettive difficoltà nella vita dell’impresa".
 
Nelle Conclusioni il Ministro rassicura che al Libro Bianco “seguiranno i piani d’azione per i diversi ambiti di riforma”.
 
Dinanzi a questo evento si può solamente dire di essere estasiati.
 
E l’opposizione di sinistra, necessaria al Paese in egual misura che la maggioranza, farebbe bene a guardare indietro agli anni dell’ultimo governo Prodi per cercare di capire le ragioni che l’hanno portata così lontana dalla politica vera, che non è e non sarà mai pregiudizio e faziosità. Perché politica è affrontare i problemi della collettività, mentre il pregiudizio e la faziosità sono solamente stolta e puerile ricerca di affermazione del proprio ego.
 
Da iniziative come quella in questione, il governo Prodi era lontano mille miglia: ai suoi componenti interessava di più apparire nei telegiornali, impegnati nella reciproca quotidiana competizione per il potere fine a se stesso.
 
Per l’opposizione è forse giunto il momento di un radicale cambiamento, o addirittura esso è già in atto; un cambiamento che, però, non può essere fatto senza segnare una vistosa discontinuità col passato.

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