Una giornata a Montecitorio

par Ambra Ruggeri
giovedì 5 maggio 2011

ROMA - La luce che filtra da una delle finestre del lungo Corridoio dei busti illumina in parte De Gasperi, uno dei tanti volti illustri della Repubblica. Vi si accede attraverso uno scalone monumentale di Montecitorio. È qui che si è svolta e si svolge ogni giorno parte della storia della nostra democrazia. Si approvano le leggi che regolano la vita dei cittadini, si discutono i problemi che un mondo in continua evoluzione pone al paese e agli uomini e alle donne di cui è fatto.

Oltre alla sua attività strettamente parlamentare, la Camera dei deputati ha sviluppato sempre più la vocazione di “servizio ai cittadini” che trova espressione in diverse iniziative. Porte aperte, dunque. Ogni anno vengono accolti più di trecentomila visitatori. Ma non basta, la distanza tra il cittadino e il palazzo è ancora forte. Nel corso della XVI legislatura sono state attivate una serie di iniziative, tra cui una linea diretta di dialogo con il Presidente della Camera e un canale sulla piattaforma di You Tube.

Le info viaggiano oggi sul web, da semplice strumento informativo, il sito della Camera si è trasformato in un vero e proprio archivio digitale on line, in grado di fornire una notevole quantità di informazioni parlamentari e legislative, oltre a quelle sull’arte e l’architettura dei suoi palazzi e sui servizi che la Camera offre al pubblico.

La politica si è accorta che oggi non si è solo cittadini ma soprattutto “utenti” e si adegua. Possibilità di approfondimento e ricerca in un click: comunicazione, informazione e documentazione sui lavori parlamentari, resoconti e non solo. On line anche la documentazione patrimoniale del deputato.

La "Web tv" mette a disposizione degli utenti contenuti audio e video prodotti dalla Camera, dove è possibile anche visualizzare tutte le dirette attive in una sorta di multi-video raffigurato in un tamburo rotante.

Le sedute vengono trasmesse in diretta via internet, radio e sul canale satellitare tv della Camera. I protagonisti, i dibattiti, le votazioni. La politica in diretta. Niente canoni né abbonamenti, trasmissioni in chiaro accessibili a chiunque in possesso dei mezzi adatti a ricevere il segnale digitale via satellite. Un’utenza potenziale stimata in oltre 900 milioni di persone oltre che nel resto d’Europa e in tutto il Nord Africa e Medio Oriente.

È il processo di apertura verso l’esterno, raggiungere i cittadini italiani all’estero e i cugini europei e mediterranei, i principali interlocutori della nostra politica estera. Maggiore trasparenza e comunicazione. Eppure i calendari appesi nelle diverse aule di Montecitorio sono fermi alla data dell’ultima seduta; il tempo a palazzo si ferma quando non ci sono i lavori e la Camera dorme. Uno dei video più cliccati delle risposte del Presidente ai cittadini è “parteciperà al festival di San Remo?” e il canale You Tube della Camera è in parte censurato: niente commenti, niente “mi piace”, in barba alla comunicazione col cittadino. Solo uno spaccato che da l’idea del movimento della vita quotidiana a Montecitorio, delle visite degli studenti e dei personaggi di primo piano, delle mostre e degli avvenimenti, anche quelli meno formali. Un palazzo di vetro ma pur sempre un Palazzo. Guardare dalle finestre ma non toccare.

La maggioranza degli italiani è disorientata. Soprattutto a causa della conflittualità che contraddistingue le forze politiche di maggioranza e minoranza, da diversi anni troppo spesso divise ingiustificatamente. In disaccordo sui programmi di lavoro e prive di tematiche concrete.

La realtà odierna si caratterizza, purtroppo, per la mancanza di partiti capaci di raccogliere e coagulare proposte, programmi, speranze, illusioni ma, soprattutto idee.

Un problema di comunicazione? Forse. Intanto il dinosauro e tutto l’apparato rincorrono la modernità in internet nel goffo tentativo di recuperare terreno, di rimediare alle comiche sulla casa di tizio e le feste di caglio.

Il lato romantico del palazzo si ferma al Corridoio dei busti, alle targhe e alla storia delle sue sale, per il resto la strada da percorrere per colmare la distanza tra istituzioni e cittadino è ancora lunga. La trasparenza da sola non basta, ma è pur sempre un inizio. Stay tuned.


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