Una faccia da schiaffi

par Giuseppe Aragno
giovedì 14 gennaio 2021

Renzi me lo ricordo agli esordi, quando andava in bicicletta davanti alle telecamere ma, girato l’angolo, dove nessuno lo vedeva, da ciclista diventava immediatamente automobilista. 


Dopo la sceneggiata, raccontava alla gente che, diventato Presidente del Consiglio, non avremmo speso un soldo per la sua sicurezza. Raggiunto lo scopo, rottamò la bicicletta, volle un aereo e noi glielo pagammo. Quando un comune mortale si comporta così, la gente usa dire che ha una «faccia da schiaffi». Gli italiani però sono molto civili e schiaffi Renzi non ne prese. 

Quando gli fu chiesto di ammazzare la Costituzione, non ci pensò due volte e l’11 gennaio del 2016 dichiarò: «Se perdo il referendum sulla riforma costituzionale smetto di far politica. Non è un plebiscito su di me, ma finalmente c’è la responsabilità di chi fa politica dopo che per anni c’è stato il pantano». Non contento, definì questa sua scelta un comportamento da «sistema anglosassone» e precisò: «fai uno-due mandati e te ne vai».
Gli italiani tirarono un sospiro di sollievo, ma Renzi perse, non fece l’anglosassone e non tolse il disturbo. Quando un comune mortale si comporta così, la gente usa dire che ha una «faccia da schiaffi». Gli italiani però sono molto civili e schiaffi Renzi non ne prese nemmeno quella volta.

Da bugiardo qual è, il rottamatore di biciclette tornò a candidarsi e dopo aver dichiarato che il Senato, così com’è, non serve a nulla, divenne senatore e confermò per sua stessa ammissione ciò che tutti sospettavano: Renzi non serve a nulla. Quando un comune mortale si comporta così, la gente usa dire che ha una «faccia da schiaffi». Gli italiani però sono molto civili, Renzi schiaffi non ne prese e ogni mese gli paghiamo un ricco stipendio.

Oggi, in piena pandemia, incurante di morti e sofferenze, l’inutile membro di un organismo a suo dire inutile, non solo ci prende ancora per i fondelli, ma prende per la gola il governo e provoca la crisi. Quando un comune mortale si comporta così, la gente usa dire che ha una «faccia da schiaffi». Certo, la violenza non risolve i problemi, però è bene ricordarlo: di fronte a pericoli mortali, la legittima difesa è un diritto che non si può negare.


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