Una crisi sempre più buia e il Governo cosa fa?

par Antonella Policastrese
lunedì 6 agosto 2012

Nove mesi di governo che avrebbero dovuto cambiare il volto dell'Italia e stringi stringi ci si accorge che questo tempo trascorso invano ha distrutto l'economia reale a vantaggio di un euro che sta decretando la morte della società civile.

Sono aumentati i disoccupati, diminuiti i consumi, smantellati gli apparati produttivi. E come se non bastasse si sta picconando la Costituzione tramite decreti approvati in Parlamento ricorrendo alla fiducia come è successo con l'accorpamento di poche sfigate province. Un Governo di nominati e non di eletti misura ogni giorno lo stato di salute dell’Euro somministrando una cura che uccide per salvare quel malato terminale rappresentato dalla società civile. Niente diritti ma solo un unico dovere: pagare tasse su tasse senza che l'economia reale si rimetta in moto. D'altronde come credere alla favola che in fondo al tunnel la luce comincia a vedersi?

Non esiste un piano industriale, i maggior apparati produttivi stanno smantellando i loro capannoni buttando in mezzo a una strada centinaia di padri di famiglia mentre i giovani in cerca di prima occupazione faranno prima a vedersi i capelli bianchi in testa che lavorare. La parola magica in tutto questo tempo è stato Riforme, ma a che prezzo si stanno attuando? Basti vedere cosa è successo con quella sulle pensioni, cosa con la sanità per non parlare di scuola e università.

Di cosa stiamo allora parlando? Quanto ancora ci riempiranno di chiacchiere parlando solo di spread, mercati, borsa? Siamo sicuri che viviamo ancora nel paese Italia, o i confini sono diventati così flebili da dover ascoltare, prima di prendere una decisione valida, la Germania che ci chiede se abbiamo fatto i “compitini” che, se non svolgeremo come lei comanda, dovremo fare sotto la stretta sorveglianza della Merkel che inoltre controllerà personalmente i nostri bilanci?

Un Governo così abile che non riesce a fermare gli attacchi speculativi, né far sentire chiara e forte la sua voce difendendo gli interessi della società civile. E invece ci si accorge che pur di non deludere la gran dama tedesca si cominciano ad allestire banchetti alla “vu cumpra'” per vendere i gioeilli di famiglia a quattro soldi disfandosi di un patrimonio che in altri tempi ha costituito la fortuna dell'Italia. Una massa di parolai sta svendendo le nostre vite, dopo aver preso a calci la speranza e creato un mondo dove il buio è totale e la finanza progredisce e ingrassa.

Sarebbe questo il modello di società civile? Nuovi schiavi crescono e la vita vale meno di un centesimo bucato.


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