Un trucco la riforma dell’apprendistato?
par Paolo Borrello
martedì 21 giugno 2011
“La proposta di riforma dell'apprendistato del ministro Sacconi rischia di risolversi in un trucco: sono molti gli elementi che inducono a ritenerla inefficace e contraddittoria”. A temerlo sono i giovani non più disposti a tutto della Cgil.
“Inefficace a causa dei concorrenti sleali: ovvero stage, praticantati, collaborazioni, contratti truffa che mascherano lavoro a costo zero. I dati parlano chiaro: nel 2009 il numero di contratti di apprendistato è calato del 8,4%, mentre gli stage sono aumentati del 5,4 % (oltre il 41% dal 2006). Se non si rendono meno accessibili e meno convenienti questi concorrenti, sarà ben difficile incentivare il ricorso all'apprendistato”, denunciano sollecitando alcuni chiarimenti. A partire da quelli relativi a stage e tirocini che dovranno definire, sempre secondo la Cgil, “esperienze formative, introducendo nella normativa il vincolo che siano attivati esclusivamente durante o a seguito di un ciclo di studi, al massimo nei sei mesi successivi”.
Occorrerebbe inoltre prevedere che “il praticantato possa essere svolto, almeno in parte, durante il corso di studi” e garantire la finalità formativa: “è del tutto eccessivo il limite massimo di durata di 6 anni”, dicono ancora. “Il problema della precarietà e dell'ingresso al lavoro dei giovani deve diventare la priorità dell'agenda politica del Paese: formazione, contratti veri, sostegno al reddito devono essere impegni precisi e non slogan buoni per la retorica di fine stagione”, concludono.