Un omicidio ogni due giorni. Per le donne è ormai emergenza

par serena perfetto
martedì 9 ottobre 2012

I dati di Telefono Rosa segnano cifre in aumento rispetto al 2011 e dimostrano che la violenza sulle donne è ormai all'ordine del giorno. Mentre le istituzioni stanno a guardare, la luce arriva da realtà locali.

Una ragazza di 29 anni uccisa dal marito coetaneo davanti agli occhi della figlia. E' questo l'ultimo episodio che alimenta la strage del femminicidio. Le statistiche parlano di un'Italia in cui la cronaca registra un omicidio di donna ogni due giorni e fatti che avvengono soprattutto tra le mura domestiche per mano di padri, mariti, fidanzati o ex. 

Nord e sud, giovani e donne mature, la violenza che trova sfogo e voce grazie a Telefono Rosa porta con sé cifre da paura: 98 donne uccise dall'inizio del 2012, numero che solo a maggio segnava 55 ed è ora quasi raddoppiato. Un passo indietro rispetto al 2011, che a fine anno registrava 97 morti rosa e la media di un omicidio ogni tre giorni. Seppur in calo rispetto al 2010 (156) e del 2009 (172), il 2012 verrà ricordato come l'ennesimo anno nero delle donne.

Un'emergenza nazionale che trova ampia eco nel mondo, perché la violenza sulle donne viene riconosciuta come problema in diversi paesi sin dal 1993. La Convenzione ONU, firmata a Vienna diciannove anni fa, fece risuonare in tutti i paesi la voce dei movimenti delle donne che chiedevano di riconoscere e soprattutto punire non solo la violenza fisica e sessuale, ma anche quella psicologica. 

Al di là dei trattati e delle carte che mettono questi principi nero su bianco, rimane il ritardo del nostro paese su un tema così delicato. Il monito arriva ancora dall'ONU che imputa all'Italia l'assenza di una legislazione che aiuti a prevenire questi episodi. Un piccolo passo è stato fatto con la firma del ministro Fornero della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica lo scorso settembre. Il trattato internazionale, già in vigore da maggio 2011, riconduce la violenza sulle donne ad una forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Per l'Italia, il vuoto normativo resta, come manca del resto la certezza della pena per chi commette reati come lo stalking, mentre le associazioni e i centri di ascolto lavorano, il più delle volte, isolati.

Per questo, in un contesto in cui i legislatori impiegano sempre troppo tempo per misure decise, sono le realtà locali a darsi da fare. Come nel caso delle ASL della Toscana, dove è stato attivato un codice rosa e aperto uno spazio per le donne abusate. Un modo per aiutare le donne in difficoltà, spesso ostaggio del silenzio, ma anche uno strumento per mantenere aggiornati i dati sugli episodi di violenza. Il caso di Grosseto è la conferma di una vera e propria emergenza in corso. Dal gennaio 2010 alla fine di aprile 2012, i codici rosa attivati sono stati 1000 per casi di molestie, stalking o maltrattamenti. Un esempio che altre regioni come la Puglia, la Sicilia, la Calabria, il Veneto, il Lazio hanno deciso di replicare per fermare una strage che molto spesso rimane chiusa nel silenzio della paura.


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