Un milione di firme per un’informazione libera

par Mediainitiative
martedì 19 marzo 2013

 

In Italia, da qualche mese, è nato il Comitato per l’Iniziativa europea per il pluralismo dei media. Il Comitato è parte attiva di un'organizzazione europea e transnazionale che attraverso un nuovo strumento di democrazia diretta, l’Ice (iniziativa dei cittadini europei) vuole sottoporre alle istituzioni europee una questione fondamentale per qualunque paese che si voglia definire civile, il pluralismo dei media.

Come si legge dal sito dell’Unione europea: “Il diritto d'iniziativa dei cittadini europei consente a un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all'elaborazione delle politiche dell'UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa”.

Il pluralismo dei media è quel principio che garantisce la libertà d’espressione e la qualità dell’informazione dei cittadini. La carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea al primo comma all’articolo 11 recita:

“Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”.

Al secondo comma perentoriamente aggiunge: “La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati”.

Anche la costituzione italiana ribadisce con forza l’importanza e la tutela della libertà d’informazione e d’espressione nel nostro paese all’articolo 21.

Ma come spesso accade c’è un profondo divario tra i buoni propositi del legislatore e la realtà dei fatti. Ed è questo deficit di democrazia dell’informazione che ha spinto operatori del mondo della comunicazione e cittadini a battersi per la tutela del diritto dei primi ad informare e dei secondi ad essere informati.

In Italia hanno aderito a questa campagna diversi operatori del settore come: Tana de Zulueta, che è anche la portavoce del comitato italiano, Roberto Natale, Claudio Sardo direttore de L’Unità e tanti altri altrettanto attenti al tema. Inoltre la campagna ha avuto l’endorsement del segretario generale della CGIL Susanna Camusso e dell’On. Andrea Cozzolino, questi solo alcuni dei nomi dei tanti che vivono con preoccupazione la difficile situazione dei media italiani.

A livello europeo uno dei primi firmatari è stato proprio Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo e in Inghilterra il testimonial è l’attore Hugh Grant, perché anche nella civilissima Inghilterra esiste un problema di conflitto d’interesse, basti pensare all’affaire Murdoch.

Tornando in Italia tante associazioni hanno preso parte attiva ai lavori del comitato:

Articolo 21, che difende proprio l’articolo su citato, daSud associazione del Mezzogiorno per il Mezzogiorno, la Federazione nazionale della stampa italiana, IRPI un’associazione di giornalisti investigativi con base in Italia ma che opera nel mondo, MoveOn organizzazione che vuole rafforzare la partecipazione attiva alla vita democratica, Caffè news, webmagazine indipendente, ARCI, Fondazione Di Vittorio, la Società Pannunzio, Libertà e Giustizia, associazione per il rinnovamento della politica e le new entry: il premio Morrione, il Movimento per la difesa del cittadino, Youthpress e Radio Articolo 1.

Tanti altri aiutano il comitato e anzi invitiamo tutte le associazioni interessate a contattarci al seguente indirizzo: italia@mediainitiative.eu.

Per firmare, invece, ecco il link: http://www.mediainitiative.eu/it/ cliccare su Firma adesso


Leggi l'articolo completo e i commenti