Un lungo viaggio
par Bimbo Alieno
venerdì 29 ottobre 2010
La politica economica cinese di lungo termine.
Immaginiamo di essere la guida politica della Cina: la terza, quasi seconda e comunque in forte crescita, economia del mondo. Una popolazione rurale che si sta industrializzando rapidamente, ma per la quale esistono ampi margini ancora prima di saturare le esigenze. Una popolazione numerosissima, capace di offrire manodopera a basso costo a tutto il mondo o quasi, enormi masse di debito pubblico della prima potenza mondiale custodite nei depositi centrali, ed un controllo praticamente totale sui cittadini e l’economia nazionale. Dalle tariffe ai tassi di crescita demografica, tutto viene controllato centralmente, persino il valore della moneta nazionale, strutturalmente fortissima, viene gestito dal Governo. Ricchi e con ampi spazi di crescita, cosa possono desiderare i governanti cinesi? Da cosa devono tutelarsi? In che direzione è ragionevole che legiferino? Vediamo quali problemi ci sono sul tavolo:
DEMOGRAFIA: la scelta imposta anni fa di un figlio per coppia, oltre a generare il fenomeno degli abbandoni/aborti ha causato un invecchiamento precoce della classe lavorativa. Il sistema previdenziale è ancora leggero, ma la modernizzazione del Paese e la sua ispirazione socialista impongono di preoccuparsi della massa di lavoratori che diventando anziani necessitano di essere sostituiti ed assistiti. Per questa ragione la crescita economica deve mantenersi elevata, si stima nell’ordine dell’8% annuo, per garantire un importante afflusso di nuovi lavoratori, che premono per un reddito e che in prospettiva devono sostenere una proporzione di anziani crescente.
DISORDINI SOCIALI sottotraccia, senza alzar troppo la voce (o la cresta) la richiesta di maggiore democrazia e trasparenza arriva sia dall’interno che dall’esterno. La volontà è quella di agire gradualmente, mollando col contagocce dalla condizione di totale accentramento attuale.
TRASFORMAZIONE ECONOMICA Il Paese ha fondato la propria crescita sulle esportazioni di prodotti finiti, potendo godere della summenzionata massa di lavoratori a basso costo. La minore capacità di consumo dei principali Paesi occidentali richiede la trasformazione dell’economia su basi di maggiori consumi interni. Occorre dunque progressivamente trasformare i lavoratori in consumatori, dandogli più potere d’acquisto.
RISCHIO DOLLARO: nel portafoglio della banca centrale di quello che fu il “Celeste Impero” esiste un asset importante, il dollaro. Nella forma prevalentemente di Treasury bills e treasury bond. Il rischio per Pechino è che questi asset si svalutino, e non si può liberarsene prima, perché il fatto di venderli (viste le quantità detenute) genererebbe proprio la svalutazione che si vorrebbe evitare. Che fare allora? Appuntamento al prossimo post per la risposta, che si intreccerà al tema “Terre Rare” richiesto dai lettori nel recente sondaggio.
Parlando di lunghi viaggi e cambiamenti graduali: da oggi è attivo www.bimboalieno.it che vi aiuta a diffondere e ricordare con più facilità l’indirizzo di questo autore. Un redirect, così anche questo cambiamento lo facciamo per gradi, senza traumi.