Un italiano vero

par alfadixit
martedì 2 luglio 2013

Opportunismo e debolezza sono caratteristiche ricorrenti nel comportamento quotidiano, a partire dai politici fino al cittadino comune. Sarà forse il nuovo che avanza.

Non so dire se si tratta di una moda passeggera o se invece è un inequivocabile segno dei tempi ma sta di fatto che la pratica ormai consolidata di dichiarare qualcosa per poi smentirlo il giorno dopo è ormai diffusa in ogni angolo della nostra società. Uomini di cultura, atleti, soprattutto politici, ma sono un po’ tutti i personaggi pubblici a utilizzare la prassi. E non solo quelli pubblici.

Dico questo dopo l’ennesimo episodio accaduto questa volta ad un calciatore il quale, intercettato in una conversazione telefonica con un poco di buono, apostrofava il magistrato Falcone come “fango” della società. A seguito della diffusione della notizia, lo stesso calciatore, in una tristissima conferenza stampa, ha chiesto scusa al mondo intero. Piagnucolante come un bambino preso con le mani nella marmellata, ha sostenuto di essere stato frainteso, di non essere mafioso, negando insomma ciò che appariva palese solo qualche ora prima.

Una “pezza che è peggio del buco” dice il proverbio, una pezza che trasuda di ipocrisia e doppiogiochismo perfino agli occhi del più sprovveduto degli osservatori. Scappare, nascondersi, negare le proprie responsabilità questa è la prassi, essere canne al vento pronti a cogliere l’opportunità che più conviene, maschere da palcoscenico capaci di essere al contempo uno, nessuno e centomila. Con estrema naturalezza.

Questi sono i nuovi modelli ormai dilaganti, ma sta di fatto che per quelli della mia generazione che considerano il peso della parola come un valore, non può non saltare agli occhi la stridente contraddizione fra coloro che addirittura hanno dato la vita per le loro idee e l’esercito di etero diretti in cui siamo immersi. E questo ha un solo chiaro significato, che inevitabilmente stiamo diventando vecchi. 


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