Un istante al ridosso del futuro. Intervista a Paola Broccoli

par Sergio Nazzaro
martedì 10 gennaio 2012

Paola Broccoli è autrice di un libro dedicato alla Terra di Lavoro, ovvero a Caserta e la sua provincia.

 

Non un libro di parole, di analisi, anche se si affronta la questione meridionale, la lotta sindacale, il lavoro agricolo. Il tutto diventa possibile attraverso la scelta coraggiosa di creare un libro per immagini. Immagini datate, quasi antiche, semplicemente del recente passato. Un libro politico nella sua scelta di cedere il passo non alla memoria nostalgica, ma la memoria come leva per il futuro.
Osservando le foto di proteste, di incontri e dibattiti di manifestazioni, quasi c’è da non credere che sia Caserta, da non credere ai propri occhi che c’è stato un tempo in cui la gente “faceva” politica per davvero. Terra di Lavoro non soffre solo delle disfunzioni tecnologiche, come tutti i luoghi, in cui l’aggregazione è un “mi piace” su uno schermo, soffre di una dimenticanza e di un resa che diventa sempre più inesorabile. Il testo di Broccoli diventa quindi un colpo di reni, un affermare che se il passato era pieno di politica vera, non ci sono ragioni perché non sia presente anche oggi, e soprattutto che riporti la celeberrima e annosa “questione meridionale” al centro del dibattito politico.
 
Da quale esigenza nasce il libro, è un semplice elegia del passato, o il passato di una terra diventa pretesto per innescare un discorso sul futuro?
Nasce da molteplici ragioni, ma soprattutto in risposta al presente, epoca in cui la crisi finanziaria si è trasformata in crisi democratica e la politica è incapace di qualunque risposta.
 
Il tuo libro è soprattutto un libro di fotografie, perché questa scelta?
Il cinema e la fotografia sono stati ritenuti le nuove Muse del ‘900 e quindi le nuove forme dell’arte. Senza nessuna pretesa ideologica abbiamo pensato che gli uomini e le donne della provincia di Caserta in lotta per la difesa del lavoro e della dignità debbano trovare il giusto spazio nella cultura e nella storia di Terra di Lavoro anche attraverso il linguaggio fotografico.
 
Si è dibattuto molto di questione meridionale, tanto da essersene dimenticati, ha ancora una sua valenza la questione meridionale e a cosa si deve la sua scomparsa dal dibattito politico?
Certo che esiste. Il differenziale Nord –Sud si aggrava, lo stesso Presidente Napolitano in occasione dei 150 anni dell’Unità è intervenuto più volte sull’argomento. Nel mio lavoro cerco di dare un contributo in tal senso e sostengo che la questione meridionale deve diventare questione nazionale per poter trovare una soluzione e che le responsabilità non possono essere ascritte solo a noi meridionali.
 
A guardare le foto, non sembra neanche Terra di Lavoro, cioè Caserta e la sua provincia: lotte dibattiti, manifestazioni: perché è scomparsa questa vitalità politica? 

Nelle foto sono ritratti uomini e donne aggregati intorno ad obiettivi politici: riconoscimento di contratti di lavoro, miglioramento delle condizioni lavorative e previdenziali ecc. Oggi tutto questo è scomparso, la politica è avulsa dalla realtà.
 
Dal tuo punto di vista, come mai il peso specifico della Sinistra si è assottigliato in provincia di Caserta e soprattutto come mai una Sinistra così presente decenni fa non ha saputo cogliere i pericoli della criminalità organizzata?
La sinistra non ha saputo interpretare la società campana e meridionale e nemmeno ha capito i mutamenti in atto nel mondo del lavoro, della cultura. Fino ad un certo periodo la politica, una certa politica ha contrastato i fenomeni mafiosi, voglio ricordare il lavoro delle commissioni antimafia e di Pio La Torre.
Poi in seguito non si sono compresi i meccanismi che hanno reso subalterna la politica alla criminalità organizzata , cioè la politica è stata condizionata dalla criminalità organizzata che si è presentata come soggetto economico globale e quindi condiziona nel voto di scambio il ceto politico.
 
Come si presenta oggi Terra di Lavoro, ci sono reali prospettive di dibattito politico o siamo semplicemente ridotti a mero serbatoio di voti?
Caserta si presenta in una situazione di una gravità mai sperimentata per le conseguenze della crisi generale del sistema manifatturiero italiano che qui si avverte più che altrove a causa della sua debolezza intrinseca. Capitali di investimento e iniziative economiche sono del tutto scomparse e nessuna
convenienza è offerta per attirare investimenti e dunque la crisi si aggrava ogni giorno di più.
 
Tra le tante foto presenti nel volume, quale ti ha particolarmente colpito e perché?
Sin dagli inizi della mia ricerca, sono stata catturata immediatamente dallo sguardo dei braccianti, sguardi che ancora ci interrogano e attendono risposte. Dovendo esprimere una preferenza, direi le foto in cui è ripresa “la massa” per dirla alla Canetti.
 
 
Quegli istanti al ridosso del futuro (ed. L'arca e l'arco, 15€)

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