Un elettore forlivese di 104 anni che ha votato Pd
par Ivo Cappelli
martedì 30 marzo 2010
Questa Romagna, fatta di musicisti, poeti, improvvisatori e campioni dello sport, ci fa conoscere un personaggio di 104 anni il cui nome è Arduino Locatelli.Questo signore arzillo e con la mente sveglia lo abbiamo incontrato presso la struttura protetta per anziani "Zangheri" nel centro storico di Forlì in occasione di queste elezioni.
Una vita fatta di stenti e sacrifici, tanti; lo stesso Arduino ci dice che: "Avevo 7 anni quando sono venuto a vivere a Forlì con i genitori dalle campagne di Galeata, dove non ho potuto frequentare la scuola elementare perché distante da casa mia circa 10 km e non potevo affrontare tutti i santi giorni questo duro percorso a piedi".
Forlì - Pare quasi incredibile che questo uomo dallo sguardo vigile e dolce abbia compiuto i 104 anni.
Un secolo di vita e rotti anni che a giudicare dalla foto da noi scattata, non dimostra la reale età. Lo abbiamo "colto" nella sua cameretta mentre stava leggendo L’Unità; "un giornale che leggo da oltre 50 anni di primo mattino dopo la colazione... lo leggo tutto dalla prima all’ultima pagina".
Arduino ci dice con orgoglio di essere stato a votare di primo mattino con le proprie gambe nel vicino seggio situato in questa struttura.
Abbiamo chiesto a nonno Arduino per chi a votato: "Ho votato sicuramente non Berlusconi -ci dice col sorriso sulla bocca- ho sempre votato Partito Comunista nella mia vita, ma ora ho votato Pd -perché il vero comunismo non esiste più".
Locatelli nasce nel lontano 1906 quando il capo del Governo italiano era Sonnino e a Forlì venne costruita la prima ferrovia.
Non aveva ancora compiuto gli 8 anni quando inizia a lavorare come "garzone" nelle tante botteghe artigiane forlivesi. Divenuto adulto lavora in un cantiere edile con la qualifica di manovale, ma il proprietario, notando in lui una particolare intelligenza lo nomina carpentiere, lavoro che svolgerà per il resto della sua attività lavorativa.
Arduino non ha partecipato alla guerra di liberazione in quanto doveva costruire i rifugi per i civili.
Ma il fascismo non lo dimenticherà di certo in quanto lo stesso afferma "è stata una grande disgrazia per tutti no". Un monito sul quale tutte le giovani generazioni dovrebbero riflettere.