Un appello contro la discriminazione dei rom

par Paolo Borrello
venerdì 14 settembre 2012

Amnesty International ha promosso un appello, rivolto al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, per contrastare la discriminazione di cui sono oggetto i rom in Italia. Per firmare l’appello è sufficiente visitare il sito www.amnesty.it.

In una nota di Amnesty sono indicate le motivazioni alla base dell’appello.

“Sgomberi forzati, segregazione e discriminazione: davvero non esiste un luogo che possa considerarsi casa per le migliaia di rom che vivono nei campi in Italia.

Vivere in squallidi campi con un accesso minimo o addirittura nullo ad acqua ed elettricità è una realtà per molti rom.

Invece di aiutare gli uomini, le donne e i minori a vivere in condizioni più accettabili, le autorità italiane li sgomberano forzatamente, spesso con un preavviso così breve da non dare loro il tempo necessario per raccogliere i loro averi.

Le famiglie spesso sono sgomberate senza che venga offerta loro una sistemazione alternativa, e questo spesso le obbliga a costruirsi un nuovo riparo in qualche altro posto oppure le lascia senza una casa.

Altre volte, i rom vengono trasferiti in campi ‘autorizzati’ in zone isolate. Allontanati dagli occhi di tutti, segregati in campi circondati da barriere e telecamere, queste famiglie incontrano grandi difficoltà nell’accedere anche ai servizi di base come scuole, negozi e assistenza sanitaria.

Queste sono forme di discriminazione e la discriminazione è vietata dal diritto internazionale…”.

Nell’appello si invita il presidente Monti ad attivarsi per:

- porre fine agli sgomberi forzati (per esempio, proibendoli nella legislazione nazionale ed emanando delle linee guida per garantire che a qualsiasi funzionario coinvolto negli sgomberi forzati siano fornite indicazioni chiare sulle garanzie che devono essere prese in considerazione affinché uno sgombero avvenga legalmente, in conformità con gli obblighi internazionali in materia);

- promuovere l’eliminazione della segregazione (per esempio, sospendendo tutti i “piani nomadi” attualmente in vigore e redigendo nuovi piani insieme alle comunità interessate e finanziando la loro attuazione);

- offrire ai rom un pari accesso a un alloggio adeguato (per esempio, rimuovendo qualsiasi ostacolo che possa essere discriminatorio nei loro confronti nell’accedere all’edilizia popolare).

Io sono pienamente d’accordo con i contenuti dell’appello e invito pertanto tutti a firmarlo.


Leggi l'articolo completo e i commenti