Umanisti all’ONU: Nigeria ed Egitto rispettino i diritti dei non credenti
par UAAR - A ragion veduta
martedì 12 ottobre 2021
Nel corso della 48ma sessione del Consiglio per i Diritti Umani all’ONU, Humanists International ha richiamato l’attenzione sugli sviluppi del caso di Mubarak Bala, umanista nigeriano, e sul trattamento dei liberi pensatori da parte dell’Egitto.
In occasione di un recente evento propagandistico sulla “nuova strategia” dell’Egitto riguardo i diritti umani, il presidente egiziano Al-Sisi aveva promesso riforme verso uno “Stato moderno, democratico e civile”, e si era espresso in favore dei diritti dei non-religiosi. Zakaria ha stigmatizzato il contrasto tra la retorica presidenziale e la situazione reale, nella quale diversi pensatori atei sono stati perseguitati e costretti alla latitanza. Ha anche sottolineato le affermazioni del ministro della Giustizia, che ha difeso l’articolo del codice penale egiziano sulla blasfemia, lodandone i meriti nel “mettere un limite ad ogni attività perversa nei confronti delle religioni”.
Zakaria rilascia la sua dichiarazione all’ONU
Rivolgendosi alla Nigeria, Zakaria ha denunciato la persecuzione in corso ai danni dell’umanista nigeriano Mubarak Bala e il deterioramento delle sue condizioni di salute. Detenuto senza accuse formali da oltre un anno, Bala è adesso incriminato davanti all’Alta Corte del distretto di Kano per “incitamento al disturbo della quiete pubblica” a causa di post su Facebook ritenuti “blasfemi”. Humanists International sospetta che le autorità carcerarie stiano negando a Bala l’accesso alle cure mediche garantite dalle norme sui diritti umani. Zakaria ha evidenziato il ruolo che i religiosi riformisti e i critici atei giocano nel contrastare l’estremismo: “silenziare le voci moderate nel discorso religioso non fa che rafforzare le posizioni degli estremisti e delle forze regressive che hanno politicizzato la religione negli scorsi decenni”. Ha quindi ammonito l’Egitto e la Nigeria da abolire le loro leggi che proteggono la religione e le istituzioni religiose da ogni critica. “Leggi”, ha concluso, “troppo spesso strumentalizzate per colpire selettivamente minoranze, liberi pensatori, e chi ha opinioni diverse dalla maggioranza.”
Articolo pubblicato in inglese sul sito di Humanists International
Traduzione di Giorgio Maone