Ufo al Sud d’Italia: una esperienza diretta

par Emilia Urso Anfuso
mercoledì 11 agosto 2010

Appartengo da sempre a quella categoria di persone fermamente convinte del fatto che, nell’inimmaginabile vastità dell’Universo, non possiamo essere l’unica forma di esistenza. Ritengo che l’Umanità, nella sua possibile enità del tutto casuale, sia solo una delle risposte che il mondo inteso nella sua globalità, abbia generato. Ma sicuramente altre forme di esistenza, a volte simili a volte del tutto aliene alla nostra, popolano quella incredibile vastità che ancora non siamo in grado nemmeno di contenere in un qualcosa di conosciuto o familiare.
 
Pensare di essere l’unica forma di esistenza, mi appare narcisistico quanto l’infantile convinzione che tutti abbiamo da bambini di essere al centro del mondo.
 
Per molti anni, ho tenuto l’occhio attento al cielo ogni volta che mi è stato possibile. Il naso all’insù ad osservare possibili entità sconosciute, affascinata dalla remota ed incredibile “fortuna” di una sorta di incontro ravvicinato di qualsiasi tipo.
 
Ho ascoltato racconti di persone che hanno visto treni di luce tagliare il buio intenso della notte. Piloti di aereo rammentare fenomeni riconduibili a rifrazioni in alta quota. Letto resoconti più o meno dettagliati di avvistamenti di oggetti non classificabili. Eppure, il tutto mi è sempre apparso sotto l’aura un po’ magica dei racconti e delle leggende che un po’ ovunque nel mondo passano di bocca in bocca fino a predere i contenuti originari.
 
Storie. Favole. Leggende. Visioni visionarie collettive. Spiegazioni scientificamente ragionevoli.
 
Fin quando... alcune sere fa, in vacanza sul litorale siciliano in uno dei Comuni di Messina – Furci siculo – durante una tranquilla serata in riva al mare in compagnia di mio marito, ciò che avrei sempre sperato di poter osservare coi miei occhi e non attraverso i racconti di qualcun’altro, è avvenuto.
 
La sera fra il 6 ed il 7 Agosto 2010 infatti, mentre ce ne stavamo tranquillamente stesi a faccia in su a chiaccherare e ad avvstare le prime stelle cadenti, anticipo della notte di San Lorenzo, ecco all’improvviso capitare ciò che in tutta probabilità non ci sarà più possibile dimenticare negli anni a venire.
 
Esattamente sopra le nostre teste è apparso dal nulla un grande globo giallo arancio. Era fermo, sopra di noi. Nessun movimento percettibile, nessuna enrata in cielo da sinistra o da destra: è semplicemente apparso d’improvviso. Mio marito ed io siamo rimasti alcuni secondi ad osservae il globo, chiedendoci ad alta voce cosa diavolo potesse essere. In una frazione di secondi, lo sgomento ci ha sopraffatti, convinti che “la cosa” potesse in qualche modo precipitare sopra di noi.
 
Abbiamo raccolto in fretta stuoie e sandali ed abbiamo cominciato ad avviarci verso la salita che porta alla strada principale del paese. Sempre col naso in su, abbiamo potuto constatare che la cosa ci seguiva, in qualche modo. Giunti sul marciapiede, abbiamo anche notato che nessuno a parte noi stava guardando in quella direzione. Avremmo voluto scambiare qualche parola con altri testimoni dello strano avvistamento, ma sembravamo gli unici a essere compresi nel fatto.
 
Dopo altri pochi secondi, il globo ha cominciato a salire di quota, riducendo le dimensioni fino a sparire come una qualsiasi stella nel cielo.
 
Quando ci siamo ripresi dallo stupore ed anche da un po’ di sana paura di qualcosa di completamente ignoto, abbiamo cercato di spiegarci dapprima le sensazioni provate. Entrambi abbiamo avuto la netta sensazione che “la cosa” ci stesse guardando. Che stesse guardando esattamene noi due. Ed anche, che non si trattasse di una qualche sorta di mezzo di trasporto bensi di una reale entità di esistenza. Aliena, ma pulsante di una forma qualsiasi di vita a noi sconosciuta.
Non abbiamo trovato risposta a nessuno degli interrogativi che ci siamo posti. Alcune persone del paese, riportano la diceria di “lanterne cinei” che verrebbero lasciate volare sulla riva del mare per fare scherzi idioti alla gente che poi, riporterebbe di avvistamenti di Ufo sul litorale.
 
Abbiamo verificato sul Web, e ciò che abbiamo trovato in nriferimento a tali lanterne non ha nulla a che vedere col globo che abbiamo avuto modo di vedere tanto chiaramente e tanto incredibilmente vicino.
 
Il giorno dopo, ecco le prime notizie di avvistamenti simili. Ed alcune dello scorso anno, che parlano di avvistamenti riportabili al nostro fra la Campania, la Puglia e la Sicilia: tutti al Sud d’Italia.
 
Dall’ANSA una sola beve di agenzia che enuncia dati statistici in tema di avvistamenti di oggetti non identificati, dove si riporta un notevole sviluppo degli stessi fra il 2009 ed il 2010 sempre al Sud d’Italia.
 
Con mio marito, abbiamo fatto mille illazioni: fra scienza e religione, arrivando persino a pensare ad una sorta di “Occhio di Dio” che cala sulla terra per motivi a noi sconosciuti, o per avvertire l’Essere Umano del suo fallimento esistenziale. Sta di fatto che, fra leggere e studiare dati riportati da altre persone e l’essere protagonisti diretti di una esperienza di avvistamento, pssano tutti gli Oceani del Mondo.
 
Un paio di filmati sono stati ripresi da un paio di persone in queste ore e l’immagine che se ne ricava è molto simile al globo di luce gialla che abbiamo avuto modo di avvistare tanto chiaramente.
 
Non siamo soli nell’Universo? Lanterne cinesi? L’occhio di Dio su di noi? Esperimenti militari?
 
Ho idea che non avremo risposta ai tanti interrogativi che si affacciano alla mente dopo aver “toccato con mano” un’esperienza simile. E dopo aver constatato come, in territori italiani tanto diversi, altre persone abbiano assistito esattamente allo stesso fenomeno.
 
Credo da sempre che eserciti internazionali e governi siano conoscenza di fatti e realtà che non vengono riportati alle masse, per ragioni di ogni tipo, che possono andare dall’ordine pubblico allo studio scentifico approfondito di entità e fenomeni non riconducibili all’esistenza umana.
 
Non so se vedremo ancora qualcosa del genere. Non posso prevedere se, nella casualità fosse già scritta da qualche parte, avremo ancora modo di vivere così da vicino episodi del genere; mi auguro semmai, di vivere abbastanza per avere una risposta certa da parte del mondo scientifico.
 
Così da poter avere certezza che la mia convinzione di non essere l’unica forma di esistenza plausibile, possa esser confermata.
 
Da quella notte, guardiamo il cielo ancora più spesso. Con un po’ più di passione e forse anche una vena di timore per l’ignoto. “Extraterrestre, portami via...” Forse è meglio rimanga una strofa in una canzone di tanti anni fa,
 
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